Carvasin, un vasodilatatore utilizzato per problemi cardiaci gravi

Carvasin è un farmaco utilizzato per la cura di patologie cardiache, come l’insufficienza coronarica o nella prevenzione dell’angina pectoris. Questo prodotto è un vasodilatatore, e favorisce il transito del flusso sanguigno nelle vene e nelle arterie.

Indicazioni terapeutiche

Come abbiamo introdotto, Carvasin è utile nella prevenzione e cura di malattie cardiache, come insufficienza coronarica ed angina pectoris.

Grazie alla sua rapidità d’azione, è indicato anche nella cura dell’angina di petto, per la durata della sua azione, che è mediamente di 2 ore, e per la prevenzione dell’attacco di angina, che può manifestarsi a causa di uno sforzo fisico importante.

Carvasin di uso orale, ha una azione meno rapida, ma allo stesso tempo più prolungata. Attualmente non è stata stabilita la sicurezza e l’efficacia di Carvasin sui bambini.

La somministrazione di Carvasin in pazienti con età uguale o superiore ai 65 anni, non ha evidenziato una risposta differente rispetto alla somministrazione in soggetti più giovani. Per quanto riguarda il dosaggio del farmaco, questo dovrebbe essere stabilito con cautela, iniziando dal dosaggio più basso. È importante prendere in considerazione la ridotta funzionalità epatica, renale o cardiaca, di patologie concomitanti o a causa di altre terapia mediche.

Controindicazioni

Carvasin è controindicato in presenza di ipersensibilità al principio attivo, ai nitrati o ad altri eccipienti presenti nel farmaco.

Inoltre non deve essere somministrato nell’infarto del miocardio in fase acuta, insufficienza circolatoria acuta,collasso circolatorio, shock cardiogeno, ipotensione in forma grave con sistolica minore di 89 mmHg, cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva, pericardite costrittiva, ipovolemia in forma grave e tamponamento cardiaco. Anche i pazienti con ipertensione polmonare primaria, non devono somministrare Carvasin.

Gli inibitori della fosfodiesterasi, evidenziano gli effetti ipotensivi dei nitriti. In questo caso, la co-somministrazione con nitriti organici è altamente sconsigliata.

Interazioni

L’Isosorbide di nitrato, può agire da antagonista fisiologico della norepinefrina, istamina e acetilcolina. I nitrati inoltre, possono determinare ipotensione, causata da una vasodilatazione periferica. L’abuso di alcool può aumentare tale effetto. La somministrazione concomitante di medicinali con proprietà ipotensive, oppure neurolettici ed antidepressivi triclici, potenziano anch’essi l’effetto ipotensivo. La co-somministrazione di inibitori della fosfodiesterasi, impiegati per il trattamento della disfunzione erettile, potenziano l’effetto ipotensivo da parte dei nitrati organici. Tutto questo a lungo andare, può comportare complicanze cardiovascolari mettendo in pericolo di vita il paziente. Per questo, i soggetti che somministrano Carvasin, non devono assumere gli inibitori della fosfodiesterasi.

Avvertenze

A lungo andare, dopo un lungo periodo di somministrazione di Carvasin, si può manifestare tolleranza al farmaco, che determina riduzione della sua efficacia. Inoltre è possibile anche la tolleranza crociata verso altri nitriti e nitrati. Per eliminare o ridurre la tolleranza, è importante evitare un trattamento prolungato nel tempo. I malati sottoposti a terapia di mantenimento, devono essere al corrente che è sconsigliato l’impiego in concomitanza con medicinali inibitori della fosfodiesterasi. Il trattamento in oltre, non deve essere interrotto per assumere farmaci inibitori della fosfodiesterasi, perché potrebbe incrementare significativamente il rischio di comparsa di attacco di angina pectoris.

Gravidanza ed allattamento

Prima della somministrazione di qualsiasi medicinale, vi consigliamo di rivolgervi dal vostro medico di base o farmacista di fiducia. Per quanto riguarda la somministrazione in gravidanza, non vi sono ancora studi scientifici adeguati che hanno evidenziato benefici o controindicazioni rilevanti. Carvasin può essere utilizzato durante la gestazione solo se strettamente necessario e dietro prescrizione medica e continuo monitoraggio. Abbiamo dati che dimostrano che i nitrati vengono escreti nel latte materno, e che possono causare metaemoglobinemia nei neonati. Non avendo dati a riguardo l’escrezione di isosorbide dinitrato e dei suoi metaboliti nel latte materno, consigliamo la massima cautela nelle donne che allattano.

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