Eparina, un principio utilizzato nei medicinali anticoagulanti

L’eparina allo stadio naturale, possiede un peso molecolare compreso tra i 3 ed i 40 kDa. La media dei pesi molecolari della gran parte delle eparine in commercio, si aggira intorno ad i 15 Da. Tale sostanza è un carboidrato che appartiene alla famiglia dei glicosaminoglicani, dove è inclusa anche un’altra molecola simile, ovvero l’Eparan Solfato. Anch’esso è caratterizzato da unità ripetitive di disaccaride, e la più comune di queste, è composta da acido iduronico 2-solfato e 6-O-solfato, e glucosamina N-solfato. Nel polmone bovino ad esempio, tale unità è presente per l’85%, mentre nella mucosa che riveste l’intestino del suino per il 75%. Meno comune è il disaccaride che possiede glucosamina 3-O-solfato, oppure glucosamina con acido amminico libero, ovvero GicNH.

L’eparina in condizioni fisiologiche, possiede i gruppi estere o di ammide solfato che vengono depronati ed attraggono controini che hanno una carica positiva, per formulare in questa modo i sali di eparina, per la forma che viene somministrata come anticoagulante. È sufficiente 1 unità di eparina per mantenere fluido 1ml di sangue in un gatto per circa 24 ore, e questo quantitativo, equivale a circa 0.0002 mg di eparina pura.

Quando viene usata l’eparina?

L’eparina viene utilizzata come fluidificante del sangue. Principio attivo utile in quei pazienti che soffrono di coagulabilità del sangue, cosa che può portare ai coaguli (o trombi). Viene prescritta a scopo terapeutico in caso di:

  • Fibrillazione atriale: è l’alterazione del ritmo cardiaco, il cuore batte più velocemente e in modo irregolare.
  • Trombosi venosa profonda: ha uno scopo preventivo, cerca d’impedire che nel circolo venoso si formino i trombi. La conseguenza più grave della trombosi venosa profonda è l’embolia polmonare. E’ un problema più comune di quanto si pensi. Si forma un coagulo in una vena e spesso la causa è la troppa staticità.
  • Cardiopatia ischemica: la cui causa principale è comunque la malattia aterosclerotica che può colpire le alterie coronariche.
  • Pazienti sotto dialisi: la dialisi viene usata per purificare il sangue quando i reni non funzionano a dovere.
  • Pazienti sottoposti a interventi chiurirgici maggiori

Quanti tipi ne esistono?

Esistono tanti tipi di eparina. Vengono classificati in base alla grandezza della molecola. Esisrono le molecole a basso peso e quelle a peso standard. Cambia in base a questo fattore il metodo di somministrazione.

L’eparina non può mai essere somministrata pe via orale perché una volta digerita diventa inattiva. Ecco allora che deve essere iniettata. L’eparina a basso peso molecolare viene somministrata per via sottocutanea una o due volte al giorno, anche in casa. Quella standard deve essere somministrata per via endovenosa. Solitamente viene fatto in ambito ospedaliero.

Possiedono tutte e due un punto di legame con l’antitrombina III, glicoproteina plasmatica che agisce come anticoagulante. Si potenzia fino a 2000 volte dal legame con l’eparina. Inibisce vari fattori della coagulazione, soprattutto il fattore Xa e la trombina.

E’ importante rispettare la tabella di marcia

E’ molto importante iniettare, così come viene spiegato dal medico, le dosi di eparina agli orari precisi. Se per dimenticanza si salta una dose va effettuata quanto prima, purché non sia vicina l’ora di prendere la successiva dose. Mai deve essere iniettata una doppia dose perché il rischio è di andare incontro a emorragie più o meno gravi. In caso di dubbi contattate il medico curante.

Trattamento

In medicina, non esiste solo un tipo di eparina, ma numerosi tipi che sono stati classificati in base alla loro grandezza molecolare. Ci sono eparine con basso peso molecolare, ovvero le molecole più piccole, ed eparine standard oppure non frazionate. La differenza principale tra le due, riguarda le modalità di somministrazione nei pazienti. Partiamo da fatto che l’eparina non può essere somministrata per os, per questo deve essere necessariamente iniettata, per questo, quelle con basso peso molecolare, devono essere somministrate per via sottocutanea, una o due volte al giorno anche in ambito domiciliare.

Al contrario, quando si tratta di eparine standard, queste devono essere somministrate per endovenosa, o per infusione più volte al giorno. L’impiego di tale eparina, è tendenzialmente riservato solo in ambito ospedaliero. Entrambe le sostanze, possiedono un sito di legame con l’antitrombina III, ovvero una glicoproteina plasmatica con azione anticoagulante che è indipendente dalla vitamina K.

Tale molecola, viene potenziata fino a 200 volte, tramite il legame con l’eparina, che è in grado di inibire alcuni fattori della coagulazione. Una dei fattori principali è la trobina ed il fattore Xa, a differenza della eparina non frazionata, che possiede un’attività inibitoria, sia verso il fattore Xa che verso la trombina. Tutte le eparine a basso peso molecolare, tendono ad inattivare il fattore Xa.

Eparina: interazioni e raccomandazioni importanti

L’eparina è un farmaco particolarmente delicato, per questo deve essere somministrato con particolare cautela. Sono numerose le interazioni con altri medicinali, anche con un semplice antinfiammatorio, come può essere l’ibuprofene o l’aspirina ad esempio. In questo caso, si potenzia l’attività anticoagulante del farmaco, favorendo la comparsa di emorragie. Per questo, prima di assumere qualsiasi tipo di prodotto durante una terapia con eparina, è importante consultare il proprio medico di base.

Lo stesso discorso vale per la somministrazione di integratori alimentari o preparati erboristici. Inoltre bisogna prestare particolare attenzione negli sport di contatto, oppure quando si spazzolano i denti, per evitare episodi traumatici. È possibile che piccoli episodi emorragici si possono verificare non solo durante il trattamento, ma anche per lacune settimane dalla sospensione del farmaco. In presenza di tali manifestazioni, è opportuno consultare tempestivamente il proprio medico, anche in presenza di ematomi diffusi e difficoltà di arresto della perdita di sangue, come ad esempio quello dal naso, oppure nelle urine, nelle feci e nel catarro.

Effetti collaterali e controindicazioni

L’eparina deve essere assunta in base alle precise indicazioni del medico perché gli effetti collaterali possono essere molti. Inoltre può interagire anche con gli altri medicinali compresi i semplici antinfiammatori come l’aspirina e l’ibuprofene. L’antinfiammatorio può ad esempio incentivare l’azione anticoagulante, portando alla comparsa di emorragie. Discorso analogo può accadere con le preparazioni erboristiche e gli integratori.

Sia durante la terapia che al termine della stessa possono verificarsi piccole emorragie. Non vanno sottovalutate. Avvisate subito il medico se compaiono ematomi, se perdete sangue dal naso, se notate sangue nelle urine o vedete che le feci sono catramoso o con strisce di sangue. Attenzione anche al sanguinamento gengivale.

Una delle controindicazioni più frequenti dovute alla somministrazione di eparina, è la trombocitopenia da sindrome emorragica. Il medicinale è sconsigliato in presenza di ipersensibilità alle sostanze presenti in esso e per quelle di origine suina. Bisogna fare attenzione anche durante il ciclo mestruale ed in presenza di malattie epatiche, intestinali e gastriche. Anche i soggetti con ipertensione non controllata e disordini della coagulazione e malattie importanti del sangue come l’emofilia ad esempio, non devono somministrare l’eparina.

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