Glialia, l’integratore che combatte l’invecchiamento e le relative conseguenze di gravi neuropatologie

Glialia

Glialia è un farmaco consigliato per curare i disturbi neuroinfiammatori dovuti a ictus, ischemie transitorie, stati post traumatici, demenza e parkinson nella fase iniziale. All’interno del prodotto è presente la Palmitoiletanolamide e la Luteolina. Tra gli eccipienti troviamo invece il Sorbitolo, il Polisorbato 80, il Saccarosio ed il Palmitato.

Glialia: efficacia

L’efficacia di questo farmaco, è dovuta naturalmente alla sua composizione. Grazie alla Palmitoiletanolamide, ovvero una molecola analgesica naturale, non provoca effetti indesiderati, e riduce in maniera ottimale le manifestazioni di dolore. Alla stessa maniera, la Luteolina, è una sostanza naturale, con proprietà antiossidanti, che unita alla Palmitoiletanolamide, consente ad entrambe i due principi attivi, di lavorare all’unisono, contro i disturbi neurologici di natura infiammatoria, che tendono a colpire il sistema nervoso centrale.

La loro azione si svolge principalmente andando ad inibire le cellule non neuronali, che svolgono il compito di controllare l’equilibrio omeodinamico presente nel sistema nervoso centrale. Grazie agli effetti positivi di questa combinazione molecolare, dimostra che Glialia, ha le capacità di migliorare ed aumentare la vita delle cellule macrifagiche, e di quelle astrocitarie, che sono state intaccate a causa dello stress ossidativo.

Glialia: effetti

Grazie agli studi scientifici svolti a comprendere gli eventuali effetti indesiderati, è stato possibile evidenziare un dato certamente positivo. I test svolti su un buon numero di pazienti, hanno dimostrato la tollerabilità della Palmitoiletanolamide anche somministrata in dosi massicce. La somministrazione non comporta alcuna variazione rilevante negli esami del sangue ed in quelli ematochimici effettuati. Per quanto riguarda la somministrazione di Luteolina con dosaggi pari a 23,48 ed 87 mg/Kg, per un lasso di tempo di 26 settimane, non sono state evidenziate effetti tossici, specialmente sul peso corporeo, e sugli esami del sangue, in quelli ematochimici, ed eistopatologici portati a termine.

Anche l’impiego durante la gravidanza non ha evidenziato alcun effetto negativo, anzi al contrario, i neaonati da madri che hanno somministrato la Glialia, prima del parto e fino a 10 giorni dopo di esso, hanno mostrato maggiore resistenza alla tossina Shigella Shigae, ovvero una tossina intestinale che tende a colpire i bambini con età compresa tra i 2 ed i 4 ani. Questo ci dimostra come le mamme hanno trasferito la PEA al bambino, probabilmente mediante l’allattamento al seno.

Glialia: meccanismo di azione

Recenti studi hanno dimostrato che la somministrazione di Glialia sotto forma di ultramicro-composito Pealut, ottenuto mediante co-ultramicronizzazione nel rapporto di 10:1, aumenta la vitalità cellulare di linee sia microfagiche, che astrocitarie che subiscono stress ossidativo.
L’ultramicrocomposito, riesce ad inibire sinergicamente la perossidazione dei lipidi, con le disfunzioni mitocondriali associate all’apoptosi cellulare e la produzione di ossido nitrico con l’espressione degli enzimi inducibili. Risultati analoghi sono stati evidenziati in colture organotipiche di ippocampo danneggiate da un frammento proteico amiloide. In soggetti con ischemia invece, ha dimostrato di proteggere totalmente i neuroni dalla morte cellulare. In questo modo, si è confermato l’effetto sinergico delle due molecole nella forma co-ultramicronizzata.

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