Segno di Murphy: una manovra molto usata in medicina

Il segno di Murphy è una pratica molto diffusa in medicina, utilizzata dai medici in semeiotica per indagare un dolore nella colecisti e fare una prima diagnosi di colecisti acuta da confermare in un secondo momento con esami specifici. Il nome di questa tecnica è da ricondurre a John Benjamin Murphy (Chicago, 1857-1916). Questo chirurgo statunitense è stato un vero è proprio maestro e innovatore nell’ambito della chirurgia.

Come si pratica

Il segno di Murphy è una vera e propria pratica manuale messa in atto dai medici che sospettano la presenza di colecisti acuta. Essa consiste nella palpazione dell’addome da parte del medico, il metodo più diffuso in medicina per formulare una prima diagnosi di questo genere e poi, in caso di sospetti confermati, proseguire con esami ed ecografie cui il paziente deve sottoporsi. Lo specialista utilizza il segno di Murphy in tal modo: il medico appoggia la mano a piatto sul quadrante superiore destro dell’addome, così che il punto colecistico viene compresso, mentre il paziente ispira in maniera profonda. In presenza di colecisti acuta, la manovra rende il dolore insopportabile e il paziente smette di inspirare. In questo caso, il segno di Murphy è definito positivo. Diversamente se il segno sarà più sfumato, allora si tratta di una colecistite cronica o di una calcolosi.

Il segno di Murphy è sufficiente a determinare una diagnosi definitiva?

Il segno di Murphy, anche se viene ritenuta una tecnica molto innovativa, non basta per fare una diagnosi definitiva. Di solito, il medico prosegue le indagini di accertamento con specifici esami diagnostici di laboratorio e con delle ecografie che sono le uniche in grado di dare una risposta certa e di permettere al medico di stendere il referto. Possiamo stabilire, quindi, che il segno di Murphy è da considerare una pratica di urgenza, una prima forma di indagine se si sospetta colecisti, seguita poi da una serie di esami più approfonditi.

Che cos’è la colecisti?

La colecisti, o cistifellea è un organo che si trova localizzato sotto il fegato, la sua posizione corrisponde alla parte superiore destra dell’addome, sita al di sotto dell’arcata costale.

La sua forma è simile a un piccolo sacchetto e ha la funzione di accumulare la bile prodotta dal fegato e di riversarla nell’intestino durante il momento della digestione. Nel fegato, la bile viene condotta in una serie di canali, chiamati anche dotti biliari. Questi si collegano a un unico canale che sfocia all’interno di un altro organo, il duodeno.

Quali sono i sintomi della colecisti acuta?

sintomi della colecisti acuta
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La colecisti acuta comporta un dolore lancinante, simile a quello della colica biliare ma dura più a lungo, superando abbondantemente le tre ore di durata. Questo forte dolore, solitamente compare nella parte alta dell’addome o nella parte centrale, estendendosi fino alla schiena. In alcuni casi si possono verificare anche altri sintomi quali l’inappetenza, la nausea, il vomito e la comparsa di febbre.

Questa patologia, come abbiamo appena spiegato, è facilmente riconoscibile grazie alla pratica del segno di Murphy, ma un altro sintomo molto significativo che conferma la presenza di colecisti acuta è la febbre, il più delle volte accompagnata da fori brividi. Col passare delle ore, succede che i muscoli a destra dell’addome iniziano a irrigidirsi sempre di più.

I pericoli che una colecisti acuta comporta

Chi soffre di colecistite acuta, oltre alla febbre alta presenta talvolta un notevole aumento dei globuli bianchi nel sangue. La sospensione delle contrazioni ritmiche dell’intestino può essere sintomo della presenza di ascessi nell’addome nei pressi della cistifellea; questi potrebbero essere causati dalla cancrena o da una perforazione della colecisti stessa.

Approfondimenti e bibliografia

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