Vitamina D, come assumerla dalla dieta: quali cibi?

La vitamina D e i cibi: come possiamo assumerla quando siamo carenti? ecco quali alimenti portare a tavola per stare meglio

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vitamina d in capsule (unsplash)

La vitamina D è di fondamentale importanza per il nostro organismo: questa infatti favorisce l’assorbimento del ferro, contribuendo ad avere ossa più forti. Non è tutto: come ogni vitamina questa contribuisce anche alla salute generale del nostro apparato, prevenendo anche importanti malattie. Ci sarebbe una correlazione ad esempio tra l’assunzione scarsa di vitamina D e l’insorgenza della sclerosi multipla in molte donne.

E’ anche conosciuta, non a caso, come la “vitamina del sole” poiché l’esposizione ai raggi solari ne favorisce la produzione. Come fare però se si scende sotto la soglia consigliata dei 14 Mg? Un valido aiuto può venirci dalla dieta.

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Vitamina D: quali cibi?

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Ragazza al sole, uno dei modi per produrre vitamina D

La carenza di vitamina D ci espone a sintomi che possono inficiare il normale svolgimento delle attività quotidiane; questa ci porta a soffrire infatti di dolori muscolari e ossei, dolori articolari e un’esposizione, a causa della fragilità delle ossa, a diversi tipi di frattura. Si possono sperimentare anche difficoltà alla concentrazione e alla memoria, e poca lucidità mentale.

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Per sopperire a questa mancanza e prevenire i sintomi possiamo portare a tavola alcuni cibi: il salmone ne è ricco e in generale tutti i pesci cosiddetti “grassi”, ossia tutti quei pesci in cui la percentuale lipidica superi il dieci percento come lo sgombro e l’anguilla.  Ottimi anche i funghi che crescono grazie alla luce del sole e contengono questi raggi ultravioletti. Approvato anche il burro, il latte e i derivati. Lo troviamo anche nell’olio di fegato di merluzzo e nel fegato di bovino.

Per quanto riguarda gli integratori, si consiglia di procedere solo quando si sia consultato il proprio medico.

Serena Garofalo

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