Trattamento antitumorale: un aiuto può arrivare dai broccoli

I broccoli sono molto nutrienti e utili per il nostro organismo ma lo sono anche per il trattamento antitumorale. Vediamo i dettagli.

broccoli
Broccoli (da Pixabay)

Si sa che tutte le verdure hanno dei grandi benefici per il nostro organismo. Se ci concentriamo sui broccoli possiamo dire che sono ricchi di vitamina B, C e K, di sali minerali, antiossidanti. Per questo è molto importante farne una buona scorta quando sono disponibili.

Tuttavia, alcuni studi hanno dimostrato che possono essere preziosi anche nei trattamenti antitumorali. In particolare, sono stati presi in considerazione i cavoletti di Bruxelles. Questi fanno digerire nel nostro organismo l’indolo-3-carbinolo formando un composto che si chiama DIM, ovvero diindolimetano. È proprio su questa sostanza che i ricercatori hanno focalizzato l’attenzione facendo delle interessanti scoperte.

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Vediamo qui di seguito tutti i dettagli dello studio che arriva dall’Università di Hiroshima e che ha scoperto un meccanismo nelle cellule tumorali che può essere molto utile per i prossimi passi su questa malattia.

Trattamento antitumorale: un grande aiuto arriva dai broccoli

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(foto pexels)

Masaru Ueno, responsabile dello studio, ha pubblicato i risultati su PLOS One qualche settimana fa. Il professore ha dichiarato di aver scoperto, insieme al suo team di ricercatori, che il DIM innesca un’attività biologica che danneggia le membrane nucleari nel lievito di fissione. Le membrane nucleari racchiudono le caratteristiche della cellula.

L’integrità di queste membrane è fondamentale per la salute, le mutazioni che riguardano le membrane nucleari portano all’invecchiamento. Inoltre, queste si rompono e si riparano anche durante lo spostamento delle cellule tumorali. Dunque, se ripararsi non è più possibile grazie all’intervento del DIM la cellula in questione andrà incontro alla morte. Inoltre, il DIM va ad agire su quelle cellule che si riproducono in modo molto veloce, come appunto le cellule tumorali.

Con questo processo si può intervenire in modo del tutto positivo e concreto su alcuni tipi di tumori come il cancro al seno, alla prostata, al pancreas e allo stomaco. Se si riesce a capire meglio questo meccanismo si possono creare farmaci che possono combattere sia il cancro che l’invecchiamento.

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Secondo Ueno gli studi dovrebbero concentrarsi proprio sull’involucro nucleare per fare passi avanti nel contrastare il cancro che è una delle principali cause di morte delle persone nel mondo. In questo modo si potrà garantire un trattamento efficace.

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