Cosa mangiare per ridurre il rischio di ictus: un cibo può aiutare

L’ictus è una malattia neurologica purtroppo molto diffusa e le cause sono molteplici, eppure per ridurre il rischio di contrarre questa malattia il cibo che mangiamo può fare la differenza, in particolare uno.

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Cervello malato (Adobe Stock)

L’ictus è una condizione che si manifesta quando una scarsa quantità di sangue arriva al cervello e ciò provoca di conseguenza la morte delle cellule.

Le cause principali dell’insorgenza di ictus sono la pressione alta, il fumo, l’obesità, il diabete mellito e il colesterolo alto. Da ciò si può dedurre che per mettere in atto una buona prevenzione può essere utile seguire una corretta alimentazione e condurre una vita sana.

Soffermiamoci sull’alimentazione e su quale può essere il cibo maggiormente indicato per ridurre il rischio di ictus.

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Il cibo che non può mancare nella tua dieta se vuoi prevenire il rischio di ictus

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Rischio ictus (Pinterest – viverepiusani.it)

L’ictus rappresenta la seconda causa di morte al mondo, ecco perché fare prevenzione è importante. Esistono due tipologie di ictus: quello ischemico e quello emorragico. Il primo è anche quello più frequente (85% dei casi) e si manifesta quando un grumo di sangue impedisce che il questo arrivi al cervello.

Il secondo, invece, si verifica quando nel cervello si rompe un vaso sanguigno. In questo modo si crea una fuoriuscita di sangue che va a danneggiare il tessuto cerebrale. In questo caso l’insorgenza è minore, circa il 15%. Tornando a parlare di prevenzione, la Stroke Association, associazione benefica che supporta la prevenzione dell’ictus, ha divulgato alcuni suggerimenti sui cibi da prediligere per ridurre il rischio di ictus.

A quanto pare piccole quantità di proteine al giorno possono fare la differenza. E queste si possono ritrovare il alcuni cibi come pesce, carne, fagioli, legumi e latticini (quindi formaggio, uova e latte). Tra questi alimenti, però, il pesce è quello privilegiato dall’associazione. La quale consiglia di assumere qualsiasi tipo di pesce almeno una volta al mese, con una media di una o due porzioni a settimana.

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Ma perché proprio il pesce? Perché è ricco di omega-3, ossia grassi sani che in questo caso possono aiutare a ridurre l’insorgere del problema. Altre piccole accortezze possono essere un dosaggio adeguato di sale (non più di 6 g di sale al giorno), così come sufficienti quantità di frutta e verdura (almeno cinque porzioni al giorno).

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