Primogeniti e intelligenti: cosa c’è di vero nel celebre mito

Primogeniti, sono più intelligenti? molteplici studi hanno mostrato cosa ci sia di vero o di falso in questo celebre modo di dire

Lo abbiamo sentito dire tutti almeno una volta: il primo genito è più intelligente degli altri. Quanto c’è di vero in quel che è un vero e proprio genere poplare? i secondi nati oggi ci perdonino: dipaniamo questa matassa.

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Primogeniti, sono più intelligenti? le risposte

Cosa di vero e cosa di falso nel celebre mito del primonato più intelligente? Iniziamo subito: qualcosa di vero, secondo geniti ci dispiace, c’è sicuramente. I primogeniti tendono ad essere più intelligenti non solo dei secondogeniti ma anche di tutti i figli a seguire. Questa tesi è confermata da una molteplicità di studi che sono piovuti a destra e manca e che hanno dato tutti lo stesso risultato: insomma, non c’è ombra di dubbio. Tra un figlio e l’altro si arriverebbe ad avere uno scarto addirittura di un grado di quoziente intellettivo.

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Però, questo possiamo dire, l’intelligenza maggiore del primo figlio non è un dato di  natura ma qualcosa connesso con gli stimoli esterni che recepisce. In primo luogo l’attenzione data dai genitori che sarebbe maggiore in media, dai venti ai trenta minuti al giorno. Che non sembra nulla, ma in realtà sommati su un lungo periodo possono fare la differenza. Cambia in più anche la qualità del tempo stesso: i primi sarebbero più volentieri coinvolti in attività ludiche di costruzione, attività aperte che stimolano la mente. Inoltre, nel corso della vita i primi sono chiamati di più, e di tendenza prima, a maggiori responsabilità. Spesso e volentieri si prendono cura anche dei più piccoli: l’insegnamento li predispone ad avere una mente più brillante.

 

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