Botta in testa o trauma cranico? quando c’è da preoccuparsi

Botta in testa o trauma cranico, ecco quando c’è da preoccuparsi realmente e quando invece possiamo essere più tranquilli

botta al capo
Medico (Pixabay)

Nei fumetti, quella della botta in testa, è sempre una delle più buffe: botta, bernoccolo, con magari qualche onomatopea del dolore. Quando accade realmente però, è lecito non aver la stessa voglia di scherzare, anzi. E’ giusto preoccuparsi specie in alcuni casi; la cosa a cui pensare è che, per quanto quella di urtare con la testa sia un’ipotesi che ci sembra lontanissima, può capitare più spesso di quanto non si pensi.

Pensiamo a quante volte magari, alzandoci di scatto, non vediamo una mensola più bassa, un vaso pendente, un lampadario a filo, se siamo molto altri. Può capitare ugualmente di inciampare: insomma, come in ogni cosa, non bisogna mai dire: a me tanto non succede. Ecco perché è meglio esser pronti all’evenienza. Dopo aver letto questo vi sentirete generalmente più sereni.

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Botta in testa o trauma cranico? ecco quando c’è davvero da preoccuparsi

trauma cranico
Uomo col mal di testa (Pixabay)

Per prima cosa, come regola generica e molto semplice da seguire è questa: se, dopo aver battuto la testa, perdete coscienza, è quasi d’obbligo recarvi ad un pronto soccorso o da un medico, quanto prima. Qui vi verrà eseguita una tac per assicurarsi che non abbiate riportato danni. Attenzione: la perdita di coscienza può subentrare anche molto tempo dopo l’urto, quindi sappiate che le cose sono collegate.

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Ugualmente, per questa ragione, è consigliato non dormire. Non perché questo possa peggiorare la situazione ma perché non vi fa rendere conto della possibile perdita dei sensi che potrebbe subentrare. Per le sei ore successive almeno, cercate quindi di stare desti e svegli, magari in compagnia di qualcuno, che possa assistervi e vigilarvi se perdeste i sensi.

Valutate anche altri parametri: comparsa di nausea, giramenti di testa, senso di stordimento. Anche i sintomi possono essere abbastanza tardivi, quindi vale quel che è detto sopra. In caso di ferita, invece, non fatevi impressionare dalla quantità di sangue: il cuoio capelluto è una zona particolarmente irrorata di capillari.

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