Formaggio primo sale richiamato per rischio microbiologico: tutti i dettagli

Il Ministero della Salute ha richiamato un lotto di formaggio primo sale Giuncatina per rischio microbiologico elevato. Tutti i dettagli.

Formaggio ritirato non consumare
Pezzo di formaggio (Foto Pexels)

E’ di nuovo allerta alimentare da parte del Ministero della Salute che ha richiamato un lotto di formaggio primo sale Giuncatina dell’azienda Santa Caterina per rischio microbiologico. Prevista sospensione dell’attività di produzione di latte crudo.

Formaggio primo sale richiamato dal Ministero della Salute: non consumare

Il Ministero della Salute ha pubblicato un nuovo richiamo alimentare che riguarda stavolta un lotto di formaggio primo sale Giuncatina dell’azienda agricola Santa Caterina. Il produttore è Giancarlo Finocchio e il lotto interessato dal ritiro è il numero: 2250222.

Formaggio contaminato da batteri
Donna rifiuta bicchiere di latte (Pinterest, NaturalMagazine.it)

Venduto in confezioni da 300 o 700 grammi, la data di scadenza era entro 7 giorni dall’apertura della stessa. A causa del ritiro immediato, l’attività di produzione di latte crudo è stata definitivamente sospesa. L’azienda ha invece avviato il processo di pastorizzazione del latte. In seguito ad un controllo a campione, sono emerse tracce di batteri all’interno del formaggio primo sale in questione. Pertanto si raccomanda di non consumare il prodotto contaminato e richiamato dal Ministero della Salute.

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Pastorizzazione dei formaggi: a cosa serve

La pastorizzazione del latte o dei formaggi è un trattamento termico dalla duplice finalità: aumentare i tempi di conservazione dell’alimento e uccidere gli eventuali batteri presenti. I formaggi pastorizzati subiscono un processo per il quale il latte è portato ad una temperatura di 72°, così elevata da eliminare ogni tipo di agente patogeno e microflora. Cosa succede dunque se il latte non viene pastorizzato? Se latte o formaggi non subiscono pastorizzazione, è più facile contrarre infezioni batteriche alimentari dovute a:

  • campylobacter;
  • escherichia coli;
  • salmonelle;
  • cryptosporidium.

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Gli effetti collaterali di tali infezioni sono: diarrea, vomito, nausea e crampi addominali. Il latte crudo contiene molti più nutrienti rispetto a quello pastorizzato che uccide anche la flora batterica positiva per l’essere umano. Tuttavia, il primo è maggiormente sottoposto a rischi microbiologici, non avendo subito alcun trattamento. E’ proprio l’azione antibatterica del calore e delle temperature elevate, mantenute per circa 15 secondi, ad uccidere gli enzimi e i batteri presenti nel latte, mantenendo tuttavia inalterate le proprietà organolettiche dello stesso.

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