Cos’è l’amore: è possibile rispondere alla domanda universale?

Cos’è l’amore: è possibile rispondere alla domanda universale? difficilmente è fattibile, visto la portata del discorso ma proviamo a tirare le fila

coppia sotto le stelle
Coppia sotto le stelle (Pixabay)

Cos’è l’amore? probabilmente le abbiamo sentite tutte, e anche noi probabilmente ci diamo una risposta che sia personale. E quindi ogni persona, dando dell’amore una diversa definizione, ha un modo d’amare completamente diverso. Ed il tema, se così si può dire, non è solo da “gente comune”. Poeti, scrittori, artisti, filosofi: tutti, presto o tardi, hanno deciso di dire la loro su questa tematica, ciascuno con la propria arte. Il risultato è una stratificazione di concetti e di idee completamente opposte. Oggi, per quanto la cosa sia ovviamente possibile, proveremo a tirare le fila di questo (immenso) discorso. La maniera più efficace però di rispondere alla domanda per noi rimane sempre quella personale.

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Cos’è l’amore: si può rispondere alla domanda universale?

amore definizione
Cuore su sfondo rosa (Pixabay)

Partiamo dall’etimologia della parola. Molto spesso si legge che la parola amore derivi da “a-mors”, che in latino significherebbe senza morte. Un’interpretazione davvero suggestiva, se si pensa ai principi di amore e morte che secondo molti dominano la realtà. Peccato che questa origine, per quanto poetica, sia un falso. La parola amore deriva dal latino “Amor, amoris” che non vuol dire altro che sé stesso, quindi amore.

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Fin da subito, l’antica poetica, sospesa tra mondo greco e latino, considerò l’amore come il fondamento dell’educazione. Era l’amore dei giovani per i maestri a condurli lungo la via dell’insegnamento. Altri lo consideravano un vero e proprio Dio- dove il termine non è usato nel senso comune, ma alla greca, di spirito di origine divina e mistica- che ispirava e ingentiliva i cuori. L’amore dunque non veniva inteso solo in senso romantico, ed anzi quell’accezione era quasi assente, ma diveniva il motore dell’etica, della morale, della vita civile.

Nella letteratura provenzale, facendo un balzo poco più avanti, nacque l’amore per una donna: amore che si pregava non venisse ricambiato, perché dunque la donna non si compromettesse. E’ questa l’origine della ben più ampia tematica trattata nella letteratura italiana: dai poeti siciliani fino ai poeti toscani, passando per Dante, nacque il mito della donna angelo: l’amore mantiene la sua forma sublimante, gentile. Non manca però, di tanto in tanto, di far soffrire il poeta, mettendolo in luoghi angusti per la sua anima.

Nella letteratura e nella filosofia di ogni tempo, il tema si è propagato a macchia d’olio. Col passare degli anni, l’amore si è liberata da quella patina aulica di cui i secoli precedenti l’avevano ammantato ma s’è fatto brutale, alle volte crudo, senza fronzoli. E’ diventato fisico, compromesso, poi ancora romantico, rozzo, affamato. Ognuno l’ha visto a modo proprio.

L’amore oggi: nessuna definizione

Oggi la treccani, sotto la voce amore, dicesentimento di viva affezione verso una persona che si manifesta come desiderio di procurare il suo bene e di ricercarne la compagnia”.

Eppure, è evidente che, alla definizione manchi qualcosa. Ci sembra davvero troppo poco;  Lo psicologo cogniitivo Sternberg definisce l’amore come un insieme di dedizione, impegno, affinità. L’impegno è sicuramente una componente non trascurabile: secondo alcuni tracciamenti condotti infatti innamorarsi è un gioco da ragazzi: ci mettiamo venti secondi. Venti secondi in cui decidiamo le (dis)avventure dei successivi mesi…o anni. Il problema subentra dopo l’anno, o prima, a seconda della coppia, in cui i livelli di ormoni che ci hanno letteralmente drogato e stordito fino a quel punto scompaiono. E noi, finalmente lucidi, naufraghi dopo una tempesta, guardiamo l’altro: come lo vedessimo per la prima volta. A quel punto possiamo decidere cosa fare: se decidiamo di restare, allora l’impegno per armonizzarci davvero con l’altro, per com’è, richiede impegno. E’ qui che ci si allontana dall’amore platonico che abbiamo in mente: la domanda che molti si pongono, a questo punto, è la seguente: se dunque l’amore è caratterizzato dall’ammontare chimico di una precisa serie di ormoni, quando questi calano, di amore si può ancora parlare? Molti si raccontano che è comunque amore, solo di diversa natura. Altri pensano sia un amore un po’ più grande, altri pensano semplicemente non lo sia più.

Insomma, provare a dare una risposta, è difficile. E, non definendo neppure la sua natura, figurarsi se è possibile la disamina delle sue manifestazioni. Ciascuno cerchi infondo di rispondere per sé.

 

 

 

 

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