Le stufe a pellet sono pericolose: “Inquinano e fanno ammalare”

Emergono delle pesanti controindicazioni che riguardano l’utilizzo delle stufe a pellet. Con dati molto gravi confermati da uno studio appositamente svolto.

Una stufa in funzione
Una stufa in funzione (Pixabay)

Stufe a pellet, per non poche persone rappresentano una comodità per riscaldare gli ambienti di casa durante i mesi di autunno ed inverno soprattutto. Questo materiale può essere impiegato anche per creare una combustione nei camini.

Ma pare proprio che entrambi i metodi utilizzati per creare calore nelle nostre abitazioni comportino alcuni pesanti effetti collaterali. Infatti, come emerso da un recente studio, sia i camini che le stufe a pellet contribuirebbero ad inquinare non poco. E non è tutto.

Emerge anche una percentuale ben precisa, e molto elevata, che fa riferimento all’aumento delle spese sanitarie per motivi connessi direttamente all’impiego di stufe a pellet e di camini. E si tratta di addirittura l’84%, con coinvolte le malattie dell’apparato respiratorio e di quello cardiaco in particolare, ma anche gli ictus.

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Stufa a pellet, fanno male alla salute ed all’ambiente

Pellet da bruciare
Pellet da bruciare (Pixabay)

Le osservazioni in questione hanno esaminato dei campioni di popolazione di diversi Stati dell’Unione Europea e della Gran Bretagna. C’è anche l’Italia tra i 28 Paesi coinvolti. E la firma in calce a tali rilevazioni è quella di CE Deft a cura dello European Public Health Alliance (EPHA).

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Relativamente all’Italia, balzano agli occhi due statistiche preoccupanti. Il nostro Paese spende di più per la cura proprio di malattie di tipo respiratorio e cardiaco ed inquina di più da situazioni legate al riscaldamento domestico. In totale tra tutti i Paesi presi in disamina è stata calcolata una spesa di 29 miliardi di euro da riscaldamento con pellet. E 4,7 mld vengono spesi dall’Italia. Molto staccata segue la Polonia con 3,3 mld.

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E poi il riscaldamento avviene tramite combustibili fossili o per biomassa, con stufe che non sono ventilate. Perciò ne risentono tanto la salute quanto l’ambiente. Si consiglia quindi l’adozione di altri metodi alternativi, meglio se volti all’utilizzo di energie rinnovabili. Per la cui installazione sono previsti anche diversi bonus con tanto di detrazioni fiscali e rimborsi.

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