Quanto bisognerebbe dormire dopo i 40 anni? Lo svela la scienza

Quante ore dovremmo dormire a notte dopo aver superato i 40 anni? Scopriamo insieme gli esiti di uno studio degli scienziati del Regno Unito.

Durata sonno mezza età
Uomo addormentato sulla tastiera (Adobe Stock)

Spesso sentiamo dire che la durata del sonno ideale dovrebbe essere pari a 8 ore: è davvero così? In realtà, secondo una recente ricerca molto dipende dalla nostra età. Qual è il lasso di tempo ideale durante il quale dovrebbe dormire chi ha più di 40 anni? Ecco la risposta della scienza.

La durata perfetta del sonno? Dipende dall’età

Un team di ricercatori del Regno Unito ha messo in relazione la durata perfetta del sonno con l’età.

Donna che dorme
Donna che dorme (Adobe Stock)

La ricerca ha coinvolto un campione di quasi 500.000 adulti, con un’età compresa tra i 38 e i 73 anni.

I partecipanti hanno compilato una serie di test e questionari riguardo le loro abitudini di riposo.

Successivamente, i dati raccolti sono stati confrontati con una serie di informazioni relative alla salute del cervello dei volontari.

In questo modo, è stato possibile verificare che sia dormire troppo poco che troppo a lungo può causare danni al cervello.

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Quanto bisognerebbe dormire dopo aver superato i 40 anni?

In particolare, il team di ricercatori si è concentrato sulla durata del sonno ideale per le persone di mezza età.

Lo studio ha messo in luce che chi ha più di 40 anni dovrebbe dormire 7 ore a notte.

Proprio chi, nel corso della ricerca, ha dichiarato di riposare per questo lasso di tempo, infatti, ha ottenuto i migliori risultati nei test cognitivi somministrati dai ricercatori, in relazione a numerosi fattori come:

  • Problem solving;
  • Attenzione;
  • Memoria;
  • Capacità visiva.

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Gli effetti negativi della privazione e dell’eccesso di sonno

Com’è il cervello delle persone che, superati i 40 anni, anziché dormire 7 ore riposano per più o meno tempo?

Donna che dorme
Donna che dorme (Adobe Stock)

In entrambi i casi, gli esperti hanno rilevato un restringimento dell’ippocampo, la zona del cervello maggiormente influenzata dal sonno.

Non a caso, questa particolare condizione, associata all’interruzione del sonno profondo – indispensabile nella formazione dei ricordi e nel consolidamento della memoria – sembra essere al base del declino cognitivo.

Inoltre, dormire per un lasso temporale non adeguato potrebbe anche impedire al cervello di eliminare tossine e sostanze dannose.

Del resto, non occorre sottovalutare l’importanza del riposo: stando alle evidenze scientifiche, infatti, un sonno di qualità conta tanto quanto l’attività fisica e regolare per il nostro benessere.

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