Gli alimenti che contengono microplastiche, quelli più rischiosi per la salute

Purtroppo, le microplastiche si trovano ovunque, persino in tanti alimenti che portiamo in tavola: vediamo quali sono i più rischiosi.

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Oceano di spazzatura (Pixabay)

Purtroppo, le microplastiche si trovano ovunque, persino in tanti alimenti che portiamo in tavola: vediamo quali sono i più rischiosi. Non bisogna certo farsi schiacciare dall’ossessione ecosostenibile, ma è sempre bene valutare tutti i fattori di rischio e monitorare i prodotti che acquistiamo e cuciniamo. La plastica è il materiale, ad oggi, più inquinante del pianeta, non solo è letale per tutti noi, ma è anche subdolo.

In giro per il pianeta si trovano miliardi e miliardi di microplastiche, impossibili da eliminare, impossibili da individuare. Si trovano nei terreni agricoli, oppure negli oceani. La plastica è ovunque, ed è un incubo per la natura, per gli animali e per la nostra salute. Spesso, il cibo che consumiamo è contaminato, e non possiamo saperlo. Greenpeace, con l’auto di vari scienziati e ricercatori, ha cercato di stilare una lista sugli alimenti più contaminati da microplastiche.

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La lista degli alimenti più contaminati da microplastiche

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Bicchiere di platica in spiaggia (Pixabay)

Le microplastiche, come accennato, sono subdole e letali. Queste entrano nel sangue attraverso i tessuti, creando numerosi rischi per la salute. Questo nano-materiale è stato ritrovato in enormi quantità in cibi quali sale, miele, pesce e latte. Naturalmente, non sono esenti da questa tremenda classica anche carni, frutta, legumi e verdura, seppur in quantità minore. Ovviamente, alimenti e ingredienti provenienti dal mare sono i più inquinati.

Il mare è invaso da plastiche di ogni genere, e facilmente raggiunge le nostre tavole. Si è calcolato che circa il 60% delle microplastiche proviene pesci come sardine, triglie, merluzzo, tonno, gamberi, scampi e orate. Il restante 40%, invece proviene da mammiferi marini, da meduse, da crostacei, da molluschi o da tartarughe. Il WWF lancia l’allarme e stima che, ogni anno, ogni individuo ingerisca migliaia di microplastiche.

Significa che circa la metà dei cibi che consumiamo in vita, contiene microplastiche di vario genere. Una situazione pazzesca, che coinvolge non solo cibo, sia carne che pesce che verdura, ma anche le bevande, di qualsiasi tipo, poiché composte da acqua contaminata. Le microplastiche, seppur invisibili ad occhio, arrecano diversi danni, entrando nel nostro organismo attraverso diversi canali.

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Intossichiamo il nostro corpo non solo col consumo di cibo, ma anche respirando aria nociva. Tornare indietro, ormai, non è più possibile. Abbiamo compromesso il futuro del mondo intero. Recuperare ogni singolo frammento di plastica è pura utopia, non resta che cercare di limitare il consumo di questo materiale, di smaltirlo correttamente e, soprattutto, di non gettarlo mai in giro.

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