Gettare il superfluo: il decluttering parte dall’emotività

Decluttering, la sacra arte del gettare il superfluo e vivere in un ambiente ordinato. Quali sono i pensieri che ci ostacolano?

Gettare il superfluo
Elimina il superfluo (Pixabay)

Alle volte vivere in un ambiente disordinato non c’entra nulla con l’abitudine di pulizia che abbiamo ogni giorno. Si creano situazioni per le quali è impossibile quasi ritrovarsi un ambiente pieno e sereno. Questo accade nello specifico in una circostanza: quando le cose che teniamo a casa iniziano a diventare troppe. 

In quel caso, avremo l’impressione quasi claustrofobica di abitare in un ambiente sempre più stretto, che ci confonde e irrita l’umore. Se vi sentite così, non temete: oltre ad essere uno dei classici campanelli d’allarme del disordine e di un luogo sopraffollato,  c’è anche una soluzione, come a tutto.

Avete mai sentito parlare del decluttering? Si tratta, per dirla all’italiana, dell’eliminazione del superfluo.  Dobbiamo buttare tutto quel che non ci serve. A dirsi è molto facile, ma a farlo: spesso, a trattenerci, c’è un vero e proprio carico emotivo che prende piede da alcuni pensieri ricorrenti.

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Gettare il superfluo, il decluttering parte dall’emotività: ecco perché

Pulire l'armadio
Grucce (Pixabay)

Alcuni tra i pensieri più frequenti sono i seguenti. Questi infatti, molto spesso facendo leva su una sorta di senso di colpa, ci impediscono di liberarci da un peso che, oggettivamente, non ci serve più.

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Il primo carico è il valore emotivo che un oggetto può avere: ora, a parte casi troppo specifici, questo fare nostalgico è disfunzionale anche da un punto di vista psicologico. Se infatti basta un oggetto per alterare un’emozione, o per darci la sensazione di eliminarla, c’è qualcosa di sbagliato nel mondo in cui l’abbiamo costruita, quella determinata sensazione. La sede delle nostre emozioni siamo solo noi.

Se invece pensiamo a quanto abbiamo speso, facciamo un torto al nostro presente,  pur di stare dietro al nostro passato. E va bene, in passato abbiamo sbagliato a spendere dei soldi, ma questo non vuol dire che di quell’errore dobbiamo ancora pagare lo scotto. E se qui il nostro occhio è fisso al passato,  al futuro invece è la tendenza del “potrebbe riservirmi”: la cosa è risolvibile con lo stesso atteggiamento. Adesso non ti serve: è un motivo sufficiente per eliminarlo.

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