Fuoco di Sant’Antonio (Herpes Zoster): sintomi, rimedi, quando preoccuparsi

Il Fuoco di Sant’Antonio è una malattia della pelle provocata dal virus varicella zoster (VZV): scopriamo se è contagioso e come riconoscerlo.

Herpes Zoster
Fuoco di Sant’Antonio sul braccio (Wikimedia)

L’Herpes Zoster, anche noto come Fuoco di Sant’Antonio, provoca l’infiammazione di una parte del corpo, determinando la comparsa di una zona cutanea di forma allungata caratterizzata da numerose vescicole, simili a quelle della varicella. Ecco cosa sapere su questa infezione virale: come si manifesta, se è possibile prevenirla, se è contagiosa, come si cura e tanto altro.

Come inizia il fuoco di Sant’Antonio? I sintomi

Prima di causare la comparsa dei primi malesseri, il virus attraversa un periodo di incubazione della durata di 7-14 giorni.

Dopo 1 o 2 settimane, iniziano a comparire i primi sintomi: in un’area cutanea circoscritta si manifestano dolore e formicolio. Inoltre, prima della comparsa delle classiche pustole che caratterizzano la patologia, possono insorgere disturbi come:

  • Stanchezza;
  • Febbre;
  • Parestesie;
  • Mal di testa.

In seguito, sulla pelle compare un eritema di forma allungata completamente ricoperto da vescicole colme di liquido limpido. Le parte del corpo più colpite dal virus sono gli arti inferiori, il volto e il torace.

L’Herpes Zoster è contagioso?

Una delle prime domande che ci si pone sull’Herpes Zoster riguarda la contagiosità di questa patologia.

Fuoco di Sant'Antonio
Herpes Zoster (Wikimedia)

Il Fuoco di Sant’Antonio è molto contagioso. La trasmissione del virus può avvenire mediante due modalità:

  • Contatto diretto, ovvero toccando il liquido contenuto all’interno delle vescicole ulcerate;
  • Via aerea, attraverso starnuti e colpi di tosse.

In particolare, chi ne è affetto risulta contagioso solo quando le eruzioni cutanee sono piene di fluido, all’interno del quale è presente il virus della varicella zoster.

Al contrario, non c’è rischio di trasmissione della malattia prima della comparsa delle pustole e dopo la loro evoluzione in croste secche.

Si può uscire di casa con il Fuoco di Sant’Antonio?

Se avete contratto il Fuoco di Sant’Antonio e vi state chiedendo se puoi uscire di casa, a meno che voi non presentiate sintomi collaterali come febbre e tosse, la risposta è sì.

L’importante è coprire l’eruzione cutanea ed evitare che le altre persone entrino in contatto diretto con le vescicole.

Cosa fare se si ha il Fuoco di Sant’Antonio: rimedi naturali e consigli

Nel caso in cui sospettiate di essere affetti da Herpes Zoster, la prima cosa da fare è rivolgersi al medico.

Oltre alla terapia prescritta, ci sono una serie di rimedi casalinghi efficaci nel trattamento del dolore causato dalla patologia. Per alleviare il malessere, è possibile ricorrere all’agopuntura, agli impacchi di acqua tiepida da applicare sulle vescicole o a miscele di oli essenziali dalle proprietà antidolorifiche, come menta piperita, lavanda e iperico.

Per combattere il dolore, inoltre, si consiglia di fare un bagno di almeno 30 minuti all’interno della vasca, versando nell’acqua una manciata di amido di mais o farina di avena.

Questo rimedio casalingo risulta particolarmente efficace se messo in pratica prima di andare a dormire.

Quali errori evitare se si è affetti da Herpes Zoster? In primo luogo, è fondamentale evitare di grattare l’area eritematosa, nonostante il prurito intenso.

Inoltre, si consiglia di evitare l’utilizzo di creme antibiotiche, a meno che non siano state espressamente prescritte dal medico: la loro applicazione, infatti, potrebbe rallentare il processo di guarigione.

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Fuoco di Sant’Antonio: i cibi da evitare

Qual è la dieta da seguire se siamo affetti da Herpes Zoster?

Herpes Zoster
Fuoco di Sant’Antonio sul torace (Wikimedia)

Pianificare un’alimentazione specifica può aiutarci a velocizzare il processo di guarigione e ridurre i sintomi della malattia. Secondo l’ente WholeHealth Chicago, i cibi ricchi di un amminoacido noto come arginina rischiano di favorire la proliferazione del virus.

Per questo, si consiglia di evitare il consumo di:

  • Legumi, tra cui in particolare i ceci, la soia, le lenticchie e le fave;
  • Semi oleosi, soprattutto mandorle, arachidi e nocciole.

Inoltre, si consiglia di consumare frutta e verdura di stagione, ricche di vitamine e sali minerali essenziali per il benessere dell’organismo e, a maggior ragione, particolarmente benefici in tutte quelle situazioni in cui il nostro sistema immunitario è compromesso.

Tra le sostanze più preziose e utili a contrastare il disagio causato dall’Herpes Zoster ci sono:

  • Carotenoidi, presenti in frutta e verdura di colore giallo, arancione e rosso;
  • Vitamina E, di cui sono ricche olive e germe di grano;
  • Vitamina C, particolarmente concentrata negli agrumi.

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Herpes Zoster: cura e tempi di guarigione

Generalmente, un episodio di Fuoco di Sant’Antonio ha una durata compresa tra le 2 e le 4 settimane.

La patologia tende a regredire e a scomparire indipendentemente dall’assunzione di farmaci. In ogni caso, generalmente il medico prescrive una terapia volta ad alleviare il dolore e a velocizzare il processo di guarigione.

Solitamente, si ricorre a trattamenti antidolorifici, antivirali e antinfiammatori. In alcuni casi, il dolore provocato dal virus può permanere anche dopo la scomparsa dell’eruzione cutanea.

In questo caso, si è in presenza di una condizione nota come nevralgia post-herpetica (NPH), che si verifica quando il virus ha danneggiato le fibre dei nervi nella zona in cui si è sviluppata l’infezione.

I fattori di rischio per lo sviluppo della nevralgia sono:

  • Età superiore ai 60 anni;
  • Appartenenza al genere femminile;
  • Fase acuta dell’infezione particolarmente dolorosa;
  • Zona interessata dall’eruzione cutanea molto ampia;
  • Presenza di dolore o disturbi di sensibilità precedenti l’insorgenza della malattia.

In questo caso, la NPH può essere efficacemente trattata mediante farmaci anestetici e cerotti dall’azione antidolorifica.

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