Allarme siccità, emergenza sempre più grave: “A rischio l’acqua minerale”

La diffusione dell’allarme siccità sta diventando estremamente critica di giorno in giorno. Ora emerge la paura in merito ad un aspetto.

Numerose bottiglie di acqua confezionata
Numerose bottiglie di acqua confezionata (Pexels)

Allarme siccità, dalla Lombardia al Veneto, passando per l’Emilia-Romagna ed il Piemonte la situazione è nerissima. Il livello del Po è a livelli minimi che non si vedevano dall’immediato Dopoguerra. E l’emergenza non riguarda solo le regioni bagnate da quello che è il fiume più lungo d’Italia ma interessa anche altre zone.

L’allarme siccità è una costanza in ogni estate in Sicilia, Puglia ed in altre aree del Mezzogiorno. E pure a Roma fa molto preoccupare il livello del Tevere, che pure è molto basso rispetto agli standard soliti. Le autorità locali ed anche il Governo hanno diramato lo stato di emergenza per cercare di fare fronte a questa situazione di criticità.

Come se non bastasse, l’allarme siccità riguarda anche diversi altri bacini idrici come laghi e simili. In alcuni casi questi risultano essere quasi del tutto prosciugati. Inoltre anche molte sorgenti rischiano grosso, con la conseguenza pesantissima che potrebbe risultare minata la produzione delle acque minerali.

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Allarme siccità, timori sulla produzione di acqua minerale

Una ragazza beve acqua da una bottiglietta
Una ragazza beve acqua da una bottiglietta (Pixabay)

Per il momento i principali soggetti dell’industria relativa non hanno espresso preoccupazione in tal senso. Ma data la gravità del momento, non è impensabile paventare delle complicazioni relative a questo aspetto. Legambiente ed altre onlus ed associazioni per la tutela dell’ambiente hanno inoltrato delle richieste allo scopo di introdurre un tetto massimo a quella che è la produzione di acqua minerale in bottiglia.

Questo dovrebbe servire a tamponare la crisi idrica in corso ed a tutelare le fonti naturali presenti in acqua. Dal momento che di acqua non ce n’è così tanta, fissare un limite alla produzione di quella in bottiglia contribuirebbe a tenere in qualche modo sotto controllo il tutto.

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Anche perché l’Italia figura sia nella top 3 dei Paesi che più di tutti producono e consumano acqua in bottiglia. E questo trend è in costante aumento di anno in anno. Tanto per fare un esempio, rispetto al 2021 si riscontra già un incremento pari al 4,7% in relazione alla vendita ed al consumo di acqua imbottigliata, già nel solo periodo che va da gennaio a maggio del 2022.

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Nel frattempo sta emergendo anche il timore di imbattersi in un razionamento diurno dell’acqua potabile. La cosa già sta avvenendo in alcune località particolarmente esposte a questa crisi, nel corso delle sole ore notturne. Si spera che possano presentarsi al più presto delle precipitazioni.

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