Pagamenti con Pos, cosa è cambiato? I furbi ci sono ancora

I pagamenti con Pos sono diventati obbligatori, nel senso che un esercente non può dire di no. Ma le cose stanno davvero così?

Utilizzo del Pos durante una operazione finanziaria
Utilizzo del Pos durante una operazione finanziaria (Pixabay)

Pagamenti con Pos, dalla fine di giugno è partito l’obbligo, per tutti gli esercenti ed i professionisti, di doversi munire anche di apparecchio per accettare i pagamenti in modalità elettronica. Il Pos è idoneo per avallare le operazioni con Bancomat, carta di credito e carta di debito.

Quello dei pagamenti con Pos è un obbligo, perché prima del 30 giugno diversi titolari di attività commerciali si sentivano liberi di dire no ai clienti che avevano intenzione di pagare con carta. Molte volte anche mentendo ed adducendo a delle scuse, come la mancanza di linea necessaria a fare funzionare l’apparecchiatura necessaria.

Ora però non è più così, e tabaccai, baristi, farmacisti per quanto riguarda i piccoli importi, come anche commercialisti, architetti ed altri professionisti per i grandi importi, dovranno accettare anche di essere pagati con carta.

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Pagamenti con Pos, nonostante le multe c’è chi insiste

Un pagamento con Pos
Un pagamento con Pos (Pixabay)

Nel primo caso il rifiuto è da addurre alle spese di commissione, che abbassano di molto il valore di un caffè o di un pacchetto di sigarette comprato con carta. Nella situazione di cifre grosse invece, un pagamento elettronico garantisce tracciabilità ed impedisce situazioni di evasioni fiscali e di altri illeciti di natura finanziaria.

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A dirla tutta, l’obbligo di munirsi del Pos per gli esercizi commerciali e per i professionisti è vecchio ormai di diversi anni. C’è infatti un primo decreto preesistente che risale al 2014. Adesso però hanno visto la propria introduzione alcune multe che possono essere comminate nel caso in cui le forze dell’ordine dovessero cogliere in flagrante un “no” opposto da un commerciante o da un negoziante a quei clienti che intendano pagare con carta.

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La sanzione è pari a 30 euro più il 4% della operazione negata. Ciò nonostante, ci sono ancora dei professionisti che ancora continuano a non accettare la carta di credito o di debito e che chiedono – oppure a volte addirittura pretendono – di essere pagati in contanti, per non pagare le relative commissioni.

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