Cibo bruciato, il motivo per il quale fa male anche in piccole dosi

Sono tanti gli studi che confermano la pericolosità del cibo bruciato. Ed anche una assunzione in quantità limitare è del tutto da evitare.

Una pietanza sottoposta a cottura eccessiva
Una pietanza sottoposta a cottura eccessiva (Pixabay)

Cibo bruciato, perché fa male? Perché espone al cancro, ed in percentuali anche importanti. La cosa ha ricevuto svariate conferme da più parti, nel corso degli anni. Ci sono diversi studi appositamente condotti che hanno confermato quanto possano essere nocive per la salute quelle parti di alimenti sottoposte a cotture eccessive.

Cosa che porta per all’appunto al ritrovarsi con parti di cibo bruciato. Oltre al cattivo odore che un qualcosa del genere produce, ci sono pure altri fattori che vanno considerati. Una cottura sbagliata e prolungata fa si che si generino delle part di cibo bruciato, caratterizzato da una crosta scura.

All’interno di queste parti si sviluppano delle sostanze potenzialmente cancerogene ed in grado anche di dare adito al manifestarsi di altre malattie, e ce ne sono decisamente un bel pò. Queste possono sorgere con relativa facilità una volta che si supera anche una certa soglia di temperatura durante la fase in cui il cibo viene messo a cuocere.

Cibo bruciato, attenti all’acrilammide: è una sostanza cancerogena

Un pollo in forno bruciacchiato in superfice
Un pollo in forno bruciacchiato in superfice (Pixabay)

Dopo i 200°, ad esempio, alcuni ricercatori della statunitense Università dell’Illinois hanno scoperto che ci sono maggiori probabilità di incorrere negli AGE, ovvero in dei composti chimici che hanno origine dall’unione di zuccheri con i grassi oppure con le proteine. Le conseguenze nel medio-lungo periodo di assunzione di cibo così alterato può portare a problematiche anche gravi ai reni, all’apparato cardiovascolare ed alla comparsa del diabete.

Le bruciature sul cibo si hanno quando non si presta la dovuta attenzione con il forno, con la griglia oppure anche con le fritture. In quest’ultimo caso poi occorre anche evitare la comparsa del fumo, che pure deriva dalla formazione di sostanze potenzialmente tossiche per la nostra salute. E che si originano dal raggiungimento del cosiddetto punto di fumo.

Tanto con le cotture quanto con le fritture in eccesso si sviluppa in particolare l’acrilammide, che è sempre contenuto nelle parti annerite e nel fumo di alimenti troppo cotti. Cosa che avviene più facilmente poi in particolare con alimenti che possiedono una gran quantità di amido, tipo le patate od i prodotti da forno.

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