Con la buccia o senza, come mangiare le pesche: i consigli dei nutrizionisti

Il dilemma è sempre lo stesso, per assorbire tutti i nutrienti delle pesche, bisogna mangiare anche la buccia? I nutrizionisti rispondono.

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Frutta, pesche sul tavolo (Pexels)

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Uno dei frutti più amanti, nonché uno di quelli che comportano maggiori benefici per il nostro organismo, le pesche hanno un sapore unico e piacciono proprio a tutti. Un frutto dissetante, dalla polpa soffice e succosa, ricco di minerali e di acqua. La pesca contiene quasi il 90% di acqua, perciò è un frutto particolarmente indicato durante l’estate, per idratare il corpo.

Nonostante un sapore dolciastro, che potrebbe far pensare a un alto contenuto di zuccheri, in realtà, la pesca contiene appena 28 grammi di zucchero per 100 grammi, tanto che molti nutrizionisti la inseriscono nelle diete ipocaloriche dei propri pazienti, anche per i pazienti che soffrono di diabete. Tra l’altro, il suo indice glicemico è abbastanza basso, almeno rispetto ad altri frutti che troviamo regolarmente nei supermercati.

Come mangiare le pesche, meglio sbucciate o con l’intera buccia?

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Frutta, pesche sul tavolo (Pexels)

Grazie all’alto contenuto di vitamine, specialmente la A e la C, le pesche aiutano a rafforzare il nostro sistema immunitario, fornendo circa il 10% del fabbisogno giornaliero di vitamine. Tra i benefici del suo consumo, troviamo miglioramenti nella pelle, nei capelli e nelle unghie. Questi vengono rafforzati proprio grazie al contenuto di vitamine e di acqua, che idratano il fisico, combattendo il caldo dell’estate.

Solitamente, la pesca si sbuccia e si consuma soltanto la polpa, tagliata a spicchi. La buccia non è particolarmente gradita dalle persone, forse per via della superficie stopposa e pelosa, attrae poco e quindi si tende a eliminarla. Ma cosa dicono i nutrizionisti a riguardo? Che è un errore madornale, dato che la buccia contiene gran parte dei nutrienti dell’intero frutto.

La buccia delle pesche è ricca di fibre, indispensabili per il corretto funzionamento del tratto intestinale, ed è proprio qui che si concentrano maggiormente i minerali. Calcio, magnesio, fosforo, potassio, sono tutti concentrati nella buccia, perciò è uno sbaglio non consumarla.

Ma non solo, perché mangiare la buccia aiuta a ridurre la ritenzione idrica e a mantenere costante la pressione sanguigna, anche a temperature elevate come quelle di questi giorni, che possono dare debolezza e spossamento. In questa sezione del frutto, inoltre, c’è un’alta percentuale di betacarotene, un pigmento vegetale che protegge la pelle dai raggi UV.

Dunque, i nutrizionisti svelano l’arcano: la buccia si può e si deve mangiare, naturalmente dopo aver lavato per bene la pesca. Per stare sicuri di aver eliminato tutti i batteri nocivi, meglio sciacquare la frutta con acqua e bicarbonato. Insomma, il consumo delle pesche, nella loro interezza, è tutta salute.

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