Cos’è la bradicardia, quali sono i sintomi e cosa fare per stare meglio

Che cosa si intende per bradicardia sinusale, quali sono i sintomi e cosa fare stare meglio: cause e rimedi per questo disturbo comune.

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Visita di controllo al cuore (Canva – Inran.it)

Per bradicardia sinusale, chiamata anche solo bradicardia, si intende la riduzione della frequenza cardiaca, cioè un rallentamento nei battiti del cuore. Se una persona adulta e in salute, quando è a riposo, ha una frequenza cardiaca di circa 70/80 battiti al minuto, la bradicardia subentra quando i battiti al minuto sono molti di meno.

Una frequenza cardiaca normale va dai 60 ai 90 battiti al minuto. Si parla di tachicardia quando i battiti superano i 100, mentre si parla di bradicardia quando i battiti sono inferiori ai 60. Per i bambini piccoli, la questione è un poco differente. Questi, infatti, hanno una media di battiti al minuto di 90/180, mentre intorno ai 10 anni la media si abbassa in un intervallo compreso tra 70 e 110 battiti.

Sintomi e rimedi per la bradicardia

bradicardia frequenza cardiaca
Paziente con monitor registratore elettrocardiogramma (Canva – Inran.it)

La bradicardia è una condizione clinica molto frequente, ma da tenere d’occhio. Questa può essere scatenata da diverse cause. Di solito, non è pericolosa, tuttavia, può comportare diversi problemi legati alla circolazione del sangue e all’ossigenazione corretta dei tessuti e del cervello.

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Nella maggior parte dei casi, si tratta di una condizione asintomatica, che comunque può generare disturbi quali vertigini, senso di freddo, dolore toracico, astenia, confusione, vista offuscata, intorpidimento di mani e piedi, sincope, svenimenti, debolezza e affaticamento. Si diagnostica facilmente, basta contare le pulsazioni al minuto, premendo sul polso oppure sulla carotide.

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Solo nei casi più gravi si deve intervenire con una mirata terapia. Tuttavia, la bradicardia è molto comune, specialmente negli individui di giovane età, in particolare nei pre adolescenti. Un secondo picco di incidenza avviene in età avanzata, ma anche molti atleti ne soffrono. Questa può essere fisiologica o patologica.

La bradicardia fisiologia si riscontra in modo isolato in tanti atleti, che possono avere pochi battiti di cuore al minuto, riuscendo ad avere una resistente superiore alla media. Ciò è determinato dall’aumento del tono vagale, che rallenta la frequenza cardiaca. Nelle persone di età avanzata, invece, il rallentamento dei battiti è una condizione normale e fisiologica.

Bradicardia fisiologia e bradicardia patologica: le differenze

condizione clinica bradicardia
Monitor con frequenza cardiaca (Canva – Inran.it)

La condizione diventa patologica, invece, quando è connessa ad altre patologie cardiache, a determinate malattie sistemiche, oppure all’assunzione di sostanze. Connesse alla bradicarchia patologica troviamo l’infarto del miocardio, l’endocardite, ipotiroidismo, l’ipertensione endocranica, l’ipotermia, le patologie infettive, il blocco atrioventricolare.

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Le sostanze che provocano tale condizione sono farmaci quali β-bloccanti, calcio antagonisti e digossina, usati specialmente per l’ipertensione o per altre cure cardiache. Altre cause possono essere l’ereditarietà, la pressione alta, l’obesità e l’età avanzata. In rari casi ci possono essere delle complicanze, come il poco afflusso di sangue al cervello, che può provocare ictus, oppure svenimenti frequenti, o ancora arresti cardiaci.

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Ovviamente, per prevenire tale condizione, occorre seguire un sano stile di vita, mangiare bene, non fumare e non bere eccessivamente, praticare sport, mantenere il peso forma. I trattamenti dipendono dalla gravità della bradicardia, nei casi più disperati si ricorre all’impianto di un pace-maker.

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