E’ arrivato il momento dello svezzamento? Ecco da dove iniziare!

Ti sveliamo i piccoli segreti per capire se il tuo bambino è veramente pronto allo svezzamento e come approcciarlo al cibo solido.

Mamma con bambino (Canva – inran.it)
Svezzamento – Mamma con bambino (Canva – inran.it)

Care mamme, se il vostro bambino ha raggiunto i 6 mesi di età, sicuramente vi troverete ad approcciarvi insieme al vostro cucciolo al mondo dei cibi solidi. Forse alcune di voi hanno già avuto modo di parlare con il proprio pediatra di questo argomento così “spinoso”.

Alcuni specialisti consigliano di iniziare il percorso dello svezzamento anche qualche mese prima, iniziando ad alternare il seno o il biberon a cibi più consistenti. Certamente sarà arrivato al vostro orecchio qualche consiglio di altre mamme che, come voi, hanno già affrontato in precedenza questo step importante per il bambino. E sicuramente i dubbi prendono il sopravvento.

Svezzamento tradizionale o autosvezzamento?

Bimbo che mangia da solo (Canva – Inran.it)

La fase in cui il neonato passa dall’alimentazione liquida (latte materno o artificiale) al cibo dei grandi, e quindi solido, è delicata non solo per il bambino ma per tutta la famiglia.
Le mamme che già si sono trovate in questa situazione, o che si stanno per approcciare allo svezzamento del proprio bambino, sanno che esistono indicazioni all’introduzione del cibo molte volte in divergenza tra loro.

Fino a qualche tempo fa, ma il più delle volte ancora ora, il pediatra consiglia di iniziare lo svezzamento introducendo step dopo step i cibi solidi. Solitamente si iniziava verso i cinque mesi del bambino introducendo frutta grattata (mela o pera), poi brodo vegetale a base di carota, patata e zucchina. Successivamente si passava all’introduzione dei diversi alimenti solidi.
Una alla volta, non solo per abituare il neonato ai nuovi sapori e alle nuove consistenze, ma anche per abituare l’intestino alla digestione ed evitare la comparsa di diverse allergie.

Cos’è l’autosvezzamento e quali sono le sue caratteristiche principali.

Oggi, però, si inserisce nella routine del bambino un diverso approccio allo svezzamento: alimentazione complementare a richiesta.

Conosciuto anche come autosvezzamento, prevede che il bambino si approcci al cibo dei grandi dimenticando schemi di inserimento di cibi, ricette specifiche, calendari e tabelle. La curiosità dei bambini li porterà a voler assaggiare il “cibo dei grandi” prendendolo direttamente dalla tavola dei genitori. In modo autonomo conquisterà le competenze necessarie per mangiare, masticare, afferrare il cibo degli adulti. Ovviamente quest’ultimo andrà ridotto in pezzettini con tagli sicuri e sempre sotto la supervisione di un adulto, ma il bambino avrà cosi modo di prendere confidenza con tanti nuovi sapori e consistenze.

Bimbo che mangia – Autosvezzamento (Canva – Inran.it)

Ora la domanda sorge spontanea: ma in questo modo il bambino mangerà abbastanza? Avete mai sentito parlare di autoregolazione? Mamme tranquille, il vostro bambino come ha imparato ad autoregolarsi con l’allattamento al seno o in formula, sarà in grado di farlo anche con i cibi solidi.

Cosa dicono le linee guida dell’OMS? Ecco i punti fondamentali!

Per iniziare lo svezzamento del bambino è però fondamentale seguire le linee guida dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) la quale non indica un’età precisa, in quanto ogni bambino raggiunge in momenti diversi ed in base alla sua crescita, il livello di sviluppo idoneo per iniziare.

Quello però che l’Oms consiglia è di proseguire fino all’età di 6 mesi l’allattamento esclusivo al seno o in formula (salvo precise indicazioni mediche). E’ comunque fondamentale che l’allattamento al seno resti la scelta primaria fino al compimento di un anno di età.

Ecco i punti fondamentali per capire se il vostro bambino è veramente pronto al grande passo:

  1. SO STARE SEDUTO DA SOLO: Per iniziare lo svezzamento è fondamentale che il bambino sia capace di stare seduto da solo senza l’aiuto di nessun supporto.
  2. PERDITA DEL RIFLESSO DI ESTRUZIONE: E’ fondamentale che il bambino abbia perso il riflesso di estruzione, o meglio quel particolare movimento che porta il bambino a respingere con la lingua qualsiasi cosa estranea a lui. Questo riflesso importante serve per la suzione del seno materno e anche per impedire il soffocamento.
  3. RIESCO AD AFFERRARE OGGETTI: Ovviamente è necessario che il bambino si stia approcciando con la presa a pinza o meglio che sappia afferrare oggetti con le sue manine.
  4. INTERESSE VERSO IL CIBO: il bambino allunga il collo verso la tavola, sgrana gli occhi verso i nuovi colori del cibo, cerca di afferrare l’alimento dal piatto. Sta manifestando curiosità verso il cibo.

Attenzione però perché non è detto che un bambino curioso sia già pronto ad approcciarsi all’autosvezzamento.

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Sia che voi decidiate di iniziare lo svezzamento in modo classico o con approccio complementare a richiesta vi consigliamo di seguire un corso di disostruzione pediatrica.

Silvia Falanga

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