Quali sono le analisi da fare a digiuno: meglio saperlo per evitare guai

Vediamo quali sono le analisi del sangue da fare dopo un digiuno di almeno 8 ore da cibo e bevande: come prepararsi al prelievo?

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Campioni di sangue di un paziente (Canva – Inran.it)

Periodicamente, occorre effettuare le analisi del sangue, in modo tale da monitorare i valori generali del sangue e la propria condizione di salute. Le analisi sono importanti per valutare determinati parametri, come zuccheri, colesterolo, trigliceridi, emogoblina, e molto altro ancora. Sono fondamentali per diagnosticare malattie com il diabete, l’ipertensione, l’anemia o l’insufficienza renale.

Per monitorare la propria condizione di salute generale, oppure per valutare l’efficacia di un trattamento in caso di malattia, le analisi del sangue rientrano dei test diagnostici più importanti. Per effettuarle, occorre mantenere un periodo di digiuno di almeno 8 ore, stando lontano da cibi e bevande. Cosa bisogna sapere.

Cosa bisogna sapere riguardo alle analisi del sangue e del digiuno che le precede

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Prelievo di sangue (Canva – Inran.it)

Come sappiamo, le analisi consistono nel prelievo di un campione di sangue dal paziente, in modo tale da analizzare in laboratorio tutti i parametri e valutare la sua condizione di salute generale. In particolare, le analisi servono per valutare la funzionalità dei vari organi e sistemi del corpo, come il sistema ematopoietico, il fegato, i reni, il sistema immunitario o la tiroide.

Attraverso le analisi si possono diagnosticare diverse malattie, come il diabete, i problemi cardiovascolari, le malattie renali e tante altre patologie. Per individuare perfettamente i valori occorre restare a digiuno, per calcolare bene i livelli di zuccheri e di colesterolo presenti nel sangue. Quindi, cosa fare e cosa non fare nelle ore precedenti al prelievo?

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Controllo dei valori del sangue (Canva – Inran.it)

Tra gli esami di routine che si effettuano a stomaco vuoto rientrano quelli riguardanti la glicemia, i trigliceridi, l’insulina, l’acido urico, gli acidi biliari, l’acido folico, la vitamina B12 o l’amilasi. In alcuni casi, per certe diagnosi, non è essenziale restare a digiuno, ma il digiuno permette di controllare i valori in modo più chiaro. Il digiuno si effettua tra le 8 e le 12 ore precedenti all’esame.

Per una valutazione corretta, però non basta il solo digiuno, bisogna stare alla larga, almeno durante la cena, da alimenti fritti, carne rossa, formaggi grassi, bevande zuccherate, caffè e tè, alcolici e dolci. Meglio consumare cibi leggeri, come carne bianca, verdure cotte al vapore, riso o pasta integrali, yogurt magro e frutta fresca.

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L’acqua, invece, si può bere anche durante le ore di digiuno. Anzi, si tratta di una raccomandazione, per non far disidratare il corpo, anche se non bisogna eccedere con le quantità. Sulle analisi influisce anche lo stress di una persona, che può generare variazioni di alcuni enzimi. Tra l’altro, sarebbe opportuno evitare anche attività fisiche intense nelle 24 ore precedenti al prelievo. Persino il fumo incide sulle analisi, alterando alcuni valori.

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