Cambio di genere sui documenti: i paesi nel mondo che lo agevolano legalmente

In alcuni paesi nel mondo, occorre una semplice dichiarazione per modificare i propri documenti e fare il cambio di genere.

Essere intrappolati in un corpo che non si sente proprio e in cui non ci si rispecchia, non deve essere semplice. Tra l’altro, occorre affrontare un percorso psicologico lungo e faticoso, dapprima a livello personale, poi medico. In questo percorso, bisogna in seguito ricorrere a numerosi interventi, chirurgici e ormonali. Ma non è tutto, perché ci sono alcuni paesi che rendono la transizione ancora più lunga e difficoltosa.

Bandiera transgender (Canva – Inran.it)

È il caso dell’Italia, dove il procedimento di rettifica del genere è abbastanza complesso. Sul nostro territorio, ad esempio, per attuare la modifica dei documenti di identità, bisogna fare richiesta in Tribunale. Questa richiesta può essere accolta in due casi: tramite autorizzazione di intervento chirurgico di riassegnazione di genere, oppure anche senza ricorrere ad interventi chirurgici. Tuttavia, non è così semplice come sembra.

Il percorso di transizione: i paesi in cui è più facile il cambio di genere

Documentazione per cambio di genere (Canva – Inran.it)

Alcune persone scelgono di ricorrere agli interventi di chirurgia, altre invece soltanto ai trattamenti ormonali. Qualunque sia la modalità di transizione scelta, occorre affrontare un percorso non semplice, spesso ostacolato da mille pratiche burocratiche, senza contare i paesi in cui è severamente vietato fare una cosa del genere.

Tuttavia, esistono diverse nazioni che cercano di facilitare questo passaggio, agevolando il tutto. Secondo la ILGA, ossia l’International Lesbian and Gay Association, sono 25 gli Stati Membri delle Nazioni Unite a consentire il riconoscimento legale della transizione. Di questi, però, solo pochi paesi consentono modifiche di genere tramite una semplice dichiarazione.

Tra i paesi che hanno agevolato questo tipo di pratiche troviamo l’Argentina, in cui, già dal 2012, si può richiedere una riassegnazione anagrafica con una semplice dichiarazione. A seguire, ci sono Cile, Bolivia, Urugay, Perù, Ecuador e Colombia, tutti paesi dell’America latina. In Europa, a fare da apripista è stata invece la Danimarca, nel 2014.

Generi differenti (Canva – Inran.it)

Qui, si può richiedere la modifica dei documenti anche senza valutazioni mediche e psicologiche. E poi troviamo il Belgio, Malta, la Norvegia e l’Irlanda. Da qualche mese è entrata in questo circolo ristretto anche la Spagna, dove, a partire dai 16 anni di età, si può determinare la propria identità di genere. Anche sotto a questa età è possibile farlo, ma con l’autorizzazione dei genitori.

Tra i paesi favorevoli e quelli contrari, ve ne sono alcuni che addirittura riconoscono un terzo genere, quindi né donna né uomo. Ad esempio, il Pakistan riconosce legalmente il terzo genere, così come il Nepal o l’Australia, che autorizzano a certificare il genere trans.

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Recentemente, anche altri paesi hanno adottato il terzo genere, come l’India, il Bangladesh e la Germania. Negli Stati Uniti, a partire dal 2021, le persone trans possono indicare sui propri documenti la lettera X per identificare il genere. Insomma, piano piano, le varie società stanno diventando sempre più inclusive e rispettose per l’identità di genere dei cittadini. La strada è ancora lunga, ma qualcosa negli ultimi dieci anni è cambiata.

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