Cannabis, oggi è più pericolosa che in passato specie per i più giovani

L’assunzione di cannabis non a scopo terapeutico comporta dei rischi accresciuti rispetto al passato. Per quali motivi e quali sono i rischi, specialmente per i più giovani.

Si discute molto sulla cannabis e sugli usi che della stessa è possibile fare in ambito terapeutico. Ci sono diversi studi in base ai quali l’applicazione corretta della stessa in campo medico riesce ad avere dei risvolti positivi sulla sua capacità di lenire il dolore di persone affette da malattie fisiche gravi. Ma la cannabis viene associata in prevalenza a quelli che invece sono gli utilizzi impropri della stessa. Il fatto è che si sta diffondendo sempre di più la cannabis realizzata in laboratorio, trattata chimicamente con l’aggiunta di alcune componenti che hanno lo scopo di potenziarne gli effetti per un maggiore sballo.

Perché la cannabis fa male
Una piantina di marijuana (Foto Canva – inran.it)

L’Omceo, Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Capitale, sottolinea come l’assunzione della cannabis sia diventata, a conti fatti, più pericolosa che in passato. E ciò per via della diffusione di più varianti per l’appunto modificate di questa sostanza proibita rispetto al passato. In sé non si tratta di un qualcosa di pericoloso come ad esempio l’eroina. I cannabinoidi sono invece inclusi nella lista delle cosiddette droghe leggere. Ed a rafforzare questa ipotesi contribuiscono anche diversi casi si cronaca nera che coinvolgono giovanissimi e che hanno avuto dei risvolti anche estremamente drammatici.

Cannabis, perché rappresenta un rischio più grave che in passato

Perché la cannabis fa male
Una coltivazione di piantine di marijuana (Foto Canva – inran.it)

Rispetto ai cannabinoidi “puri” diffusi nei decenni scorsi, quelli di oggi risultano essere quindi alterati e sono in grado di indurre reazioni nell’organismo più marcate. Ciò in virtù di una maggiore intensità esercitata dalle componenti chimiche coinvolte. Insomma, la cannabis è cambiata ed ora risulta farmacologicamente più potente. Con tutti i problemi e le conseguenze potenzialmente gravi che la cosa comporta.

Ad aggiungere il peggio al peggio è anche la diffusa inconsapevolezza, mista il più delle volte ad incoscienza, che contraddistingue i consumatori di cannabis, sia adulti che più prettamente giovanissimi. I soggetti che alterano i cannabinoidi sono coloro che la destinano allo spaccio.

I pericoli che possono sorgere

Perché la cannabis fa male
Un potenziamento dei cannabinoidi (Foto Canva – inran.it)

Quello che si rischia è il mancato controllo delle proprie azioni come anche della capacità di riuscire a riflettere su quelle che possono essere le conseguenze del tutto. Purtroppo le statistiche relative al consumo di cannabinoidi riferiscono come siano molti gli studenti che sono entrati in contatto con questa sostanza almeno una volta. Queste sostanze comportano delle alterazioni a livello neuronale e possono causare crisi epilettiche e psicosi, in caso di assunzione pesante e continuata anche dopo qualche settimana.

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