Come conservare il rosmarino: i due metodi migliori in assoluto per mantenerlo a lungo

I metodi di conservazione del rosmarino sono molteplici, tutti utili per far durare a lungo l’erba aromatica più sfruttata in cucina.

Il rosmarino, forse insieme al basilico, è l’erba aromatica più sfruttata in cucina. Talmente versatile da essere utilizzato per qualsiasi piatto. Si tratta di una pianta perenne, di facile coltivazione, anche se necessita di molte cure per durare a lungo, evitando che si secchi. Tuttavia, non solo la coltivazione è importante, ma anche la sua conservazione.

Rametti di rosmarino (Canva) – Inran.it

Indipendentemente se preleviamo i rametti di rosmarino direttamente alla fonte, quindi dalla piantina che coltiviamo in balcone o in cucina, o se acquistiamo il rosmarino al supermercato, dobbiamo sapere come conservarlo. Spesso, infatti, ci ritroviamo con rametti secchi dopo pochi giorni, e quindi non più utilizzabili. Come mantenerli a lungo?

Scopriamo alcuni validi metodi di conservazione del rosmarino

Rosmarino in cucina (Canva) – Inran.it

Utilizzato per arricchire patate, arrosti, pesce, ma anche per la preparazione di decotti, tisane, miele e molto altro, il rosmarino, grazie al suoi numerosi benefici, è un toccasana per la nostra salute. Tra l’altro, le sue proprietà tonificanti, digestive e stimolanti sono sfruttate anche in tantissime creme, pomate, unguenti, oli essenziali, e shampoo, per rinforzare la chioma. Come averlo sempre a disposizione?

Il primo metodo che possiamo sfruttare per la conservazione dei rametti consiste nel congelamento. Quindi, basta inserire i rametti in un vassoio, e metterli in freezer. Nel giro di un paio di ore i rametti congelano, dopodiché, si devono inserire in una bustina per alimenti, e poi rimetterli in congelatore. Qui, si manterranno per tantissimo tempo.

Un’alternativa da sfruttare sempre nel congelatore? Possiamo creare dei cubetti di ghiaccio al rosmarino. Come fare? Basta riempire uno stampino con acqua, e poi immergerci dentro le spighe di rosmarino. All’occorrenza basterà prelevare un cubetto e farlo sciogliere, per riavere il rametto fresco. Un latro metodo di conservazione, invece, consiste nell’essiccazione.

Piantina di rosmarino (Canva) – Inran.it

Si tratta di un metodo più lungo, ma probabilmente il migliore per mantenere il gusto. Inoltre, per utilizzarlo non bisogna neanche aspettare di scongelarlo, quindi è più comodo. Suddividiamo i rametti di rosmarino in mazzetti e appendiamoli all’aria aperta, in un luogo asciutto, per tre giorni. Dopodiché, riprendiamoli e lasciamoli al sole per altri tre giorni.

Di notte è meglio ritirarli, per evitare che assorbano umidità. A questo punto, non resta che mettere in forno a una temperatura di 50 gradi, per circa quattro ore. Una volta che il rosmarino sarà essiccato, non resterà che sminuzzarlo e metterlo all’interno di un barattolo di vetro. In questo modo, sarà sempre pronto all’uso, da lasciare sul piano cucina.

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