Acrilammide: la sostanza cancerogena che mangiamo tutti i giorni

Le indicazioni in merito a questa grossa minaccia, dove si trova l’acrilammide, da cosa trae origine e cosa fare per evitarla.

Dove si trova l’acrilammide? In fin troppi alimenti, che è possibile acquistare in particolar modo in prodotti presenti dove siamo abituati ad andare a fare la spesa. In supermercati, discount, negozi di alimentari ed anche pub, chioschi e distributori automatici ci sono dei cibi dove si trova l’acrilammide, potenzialmente. Questa sostanza genera sempre delle reazioni negative ed il motivo è dato dal fatto che si tratta di un qualcosa di cancerogeno. Questo assieme alla glicidammide, che è un suo metabolita.

Dove si trova l'acrilammide, come riconoscerlo ed evitarlo
Dei cibi bruciacchiati (Foto Canva – inran.it)

Il sito web del Ministero della Salute conferma come sia l’acrilammide che la glicidammide siano poi non solo cancerogene ma anche genotossiche. Riguardo alla prima, che è la principale tra le due, la sua presenza è data da quegli alimenti che sono ricchi di amido e che, durante i loro processi di cottura, possono dare adito per l’appunto a questa sostanza ritenuta nociva. La formazione dell’acrilammide avviene per colpa di una cottura a temperature troppo alte.

Dove si trova l’acrilammide e come riconoscere la sua presenza nei cibi

Dove si trova l'acrilammide, come riconoscerlo ed evitarlo
Delle patatine confezionate (Foto Canva – inran.it)

Una temperatura in eccesso può essere comune alla cottura al forno, a quella alla brace, alla frittura ed ai procedimenti tipici dell’industria alimentare. Dall’amido si sprigionano degli amminoacidi e degli zuccheri nell’ambito di quella che viene chiamata “reazione di Maillard“. Per farla breve, si tratta delle parti bruciacchiate ed annerite dei cibi, che non andrebbero mai mangiate. Tante volte è possibile trovarle sulla pizza, sulle patatine fritte o cotte sia in casa che al ristorante o mediante procedure industriali, pane e tanti altri prodotti da forno.

Le temperature incriminate vanno dai 120° a salire e dipendono molto anche dalla tipologia di olio impiegato. Ci sono anche diversi altri tipi di cibi contenenti acrilammide. In particolare quelli processati, come i bastoncini, le crocchette di patate, di pollo o di qualsiasi altro tipo e tutti quelli industriali che contengono delle panature, in particolare. E poi ci sono anche cracker, biscotti, prodotti vari a base di patate, cereali per la colazione, dolci e pasticceria, snack vari ed anche succedanei del caffè.

Non c’è una barriera netta dalla legge

Dove si trova l'acrilammide, come riconoscerlo ed evitarlo
Una fetta biscottata bruciacchiata (Foto Canva – inran.it)

La EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) non abbia stabilito un limite massimo di assunzione tollerabile. Ma questo proprio perché la acrilammide è considerata cancerogena. Però manca una serie di regole certe in grado di tutelare i consumatori. Infatti se così fosse tutta la lunga serie di cibi che possono contenere o che contengono anche solo in minime quantità l’acrilammide non esisterebbero. E le rispettive aziende produttrici si prodigherebbero di evitare di fare uso di ingredienti dai quali trae origine questa sostanza pericolosa.

C’è però da dire altro in merito all’acrilammide. Questa sostanza infatti è annoverata anche all’interno del fumo prodotto dal tabacco, da sigarette di tutti i tipi e simili. E questa cosa fa quindi in modo che tanto il fumo attivo ed inalato quanto quello passivo, assimilato anche dai non fumatori, siano allo stesso modo pericolosi. Inoltre sempre l’acrilammide può essere prodotta ed assorbita anche su diversi luoghi di lavoro. La descrizione accurata su tale sostanza pericolosa è visionabile anche sul sito web del Ministero della Salute, con tutta una serie di informzioni dettagliate.

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