Efficacia dei filtri solari: cosa indicano le varie diciture

Per prendersi cura della pelle al meglio è importante conoscere l’efficacia dei filtri solari, sai cosa indicano le varie diciture riportate sulla confezione? 

In moltissimi si stanno godendo delle splendide vacanza al mare e si sa che è importantissimo proteggere la pelle durante l’esposizione al sole. Naturalmente questo non vale solo per la tintarella in spiaggia, la cute va protetta ogni giorno dal sole, anche quando si cammina per strada.

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Ragazza spalma crema solare sul braccio (Canva) -Inran.it

Non tutti sanno che per favorire la regolare produzione di melanina, responsabile della tanto desiderata abbronzatura, bisogna attuare una strategia capace di proteggere la pelle dal sole. C’è chi pensa che applicando la protezione solare si rallenti la tintarella, ma non è affatto così. A prescindere dalla protezione per essere prodotta la melanina impiega infatti circa 72 ore.

Quando si acquista una protezione solare in tanti si concentrano sulla sua texture e sul fattore SPF, ma queste non sono le uniche cose da osservare, contano anche il valore PA, PPD e la protezione da IR. Nei successivi paragrafi ti svelo cosa indicano le varie diciture che trovi sulle confezioni, conoscere l’efficacia dei filtri solari è molto importante.

Ecco cosa indicano le diciture dei filtri solari, conoscere la loro efficacia ti sarà molto utile

Su molti packaging di solari si trova la sigla PA, si tratta di un indicatore di protezione contro i raggi UVA e i suoi livelli sono quattro. La PA+ indica una protezione molto bassa, la PA++ una protezione bassa, la PA+++ una media protezione ed infine la PA++++ indica una protezione alta.

Filtri solari efficacia
Uomo applica crema solare sul viso (Canva) -Inran.it

Quando si parla di UVA si fa riferimento a raggi UV che penetrano in profondità, questi infatti causano un precoce invecchiamento della pelle. A lungo andare l’esposizione danneggia la struttura di elastina e collagene rendendo la pelle meno elastica e soda, ciò causa la comparsa delle rughe. I raggi UVB penetrano invece in modo superficiale sulla pelle, restando sull’epidermide attivano l’abbronzatura. Quest’ultima assorbendo i raggi UV favorisce l’aumento della produzione di melanina e protegge la pelle. Un’esposizione al sole eccessiva però interrompe la produzione e causa la comparsa di macchie di iperpigmentazione.

Quando non si applica sul corpo la protezione solare i danni che i raggi UVB possono provocare alla pelle danni molto gravi, non solo dolorose scottature ma anche melanomi. Dunque, alcuni filtri sono specifici per i raggi UVA, altri per quelli UVB e altri ancora per entrambi. Secondo alle norme dell’europea legislazione la protezione dai raggi UVA, l’SPF, nelle creme solari deve essere almeno un terzo della protezione UVB. I filtri possono essere distinti in 4 livelli e sono: protezione bassa (SPF 6-10), protezione media (SPF 15-25), protezione alta (SPF 30-50) ed infine protezione molto alta (SPF50+).

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Donna applica protezione solare sulle spalle (Canva) -Inran.it

C’è un’altra dicitura ed è quella che riguarda i raggi infrarossi (IR), che possono provocare fastidiose conseguenze. Questi favoriscono la diminuzione del collagene provocando un precoce invecchiamento della pelle, su questa compariranno macchie rosse e rughe. Questi raggi non sono schermati dalla melanina e la loro presenza sulla pelle si percepisce, infatti disidratano e riscaldano l’epidermide e la sensazione che si avverte è quella di bruciore e calore.

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