Allenamento: conta di più l’intensità o il tempo che vi dedichiamo?

Quando si parla di allenamento, meglio concentrarsi sull’intensità degli esercizi o sul tempo impiegato per farli? Qual è la mossa giusta?

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Tempo o quantità dell’allenamento: cosa fa davvero bene? – Inran.it

Da anni ormai sappiamo che basta camminare ogni giorno per mantenersi in forma e tenere il corpo sempre allenato. Sembra che bastino circa settemila passi al giorno per stare in forma. Ma è in atto anche un dibattito su quale sia la misura più efficace per valutare la nostra attività fisica quotidiana: bisogna contare i passi che facciamo o cronometrare il tempo dedicato all’esercizio? Qual è il fattore più benefico per la salute? Recenti studi hanno cercato di rispondere a questa domanda.

Allenarsi in base al tempo o alla quantità? La risposta potrebbe essere arrivata

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Coppia che corre nel parco – Inran.it

Da un lato, c’è il conteggio dei passi, una misura semplice e intuitiva di quanto ci muoviamo durante la giornata. Dall’altro, c’è il tempo trascorso a fare attività fisica, che può variare dall’esercizio moderato all’intenso. Secondo uno studio condotto dal Brigham and Women’s Hospital, questi due indicatori sono intercambiabili quando si tratta di longevità e prevenzione delle malattie.

I ricercatori hanno monitorato l’attività fisica di quasi 15 mila donne anziane utilizzando dispositivi indossabili come Fitbit. È emerso che le partecipanti più attive, sia in termini di passi che di minuti di esercizio, avevano un rischio molto inferiore di morte o di sviluppare malattie cardiovascolari rispetto alle loro controparti sedentarie. Non importa se “più attiva” significa fare più passi o dedicare più tempo all’esercizio: i benefici per la salute erano praticamente identici.

Le linee guida sull’attività fisica dovrebbero offrire diverse opzioni per raggiungere gli obiettivi, adattandosi alle preferenze individuali e alle capacità fisiche. Per esempio, i più giovani potrebbero preferire attività come il tennis, il calcio o la corsa, che si prestano bene al conteggio dei passi. Altri, invece, potrebbero optare per il ciclismo o il nuoto, dove monitorare la durata dell’esercizio è la cosa più semplice da fare.

La decisione su quale metrica adottare – passi o tempo – dipende dalle preferenze personali e dallo stile di vita. Si può utilizzare un fitness tracker per contare i passi oppure seguire le linee guida dell’OMS, che raccomandano 150 minuti settimanali di esercizio moderato, come la camminata veloce, o 75 minuti di esercizio intenso, come la corsa.

Indipendentemente dal metodo scelto, l’importante è la costanza. Il vero segreto per una vita lunga e sana non risiede tanto nel modo in cui misuriamo l’attività fisica, quanto nella nostra capacità di mantenere un regime di esercizio regolare nel tempo. L’attività fisica costante aiuta a prevenire malattie croniche, migliora la salute cardiovascolare e aiuta il benessere generale.

Alla fine, sia il conteggio dei passi che la misurazione del tempo dedicato all’esercizio fisico sono strumenti validi per monitorare e migliorare la nostra salute. La scelta dipende dalle preferenze personali e da ciò che si adatta meglio al proprio stile di vita.

Aurora De Santis

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