Sostanze chimiche nella placenta e nel latte materno: aumentano se consumi alcuni alimenti

E’ incredibile quello che è emerso e soprattutto la stretta correlazione tra alimentazione e gravidanza: a cosa bisogna fare attenzione

donna in gravidanza
Sostanze chimiche nella placenta e nel latte materno: aumentano se consumi alcuni alimenti (inran.it)

Ebbene sì, sembra proprio che un nuovo stato di allerta e che inviti tutte le donne a una maggiore cautela e attenzione sia stato lanciato. Pare, infatti, che a seguito di una recente indagine, siano stati trovati dei cosiddetti PFAS all’interno della placenta ma anche del latte materno.

Per chi non lo sapesse, con questo acronimo facciamo in realtà riferimento a un qualcosa di tutt’altro che piacevole, in quanto si tratta in realtà di sostanze chimiche che possono avere anche degli effetti negativi sulla salute umana.

Un rischio sempre molto grave

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Sostanze chimiche nella placenta e nel latte materno: aumentano se consumi alcuni alimenti (inran.it)

Tra i principali rischi che possiamo correre se entriamo in contatto con queste sostanze chimiche, ad esempio, non possiamo certo fare a meno di citare ad esempio un aumento del pericolo di tumore al testicolo o ai reni. O, ancora, potremmo subire dei danni di infertilità e aumentare i nostri livelli di colesterolo. Quello che però ha davvero preoccupato e soprattutto messo in uno stato di allerta è un aumento di queste sostanze pericolose anche nel corso della gravidanza e dunque un aumento del rischio anche per i neonati.

Un gruppo di scienziati della School of Public Healt della Fundan University si è infatti occupato di analizzare quelle che sono le implicazioni per la salute di neonati se esposti a queste sostanze chimiche, che sembrano ormai essere in aumento anche per quanto riguarda la fase della gravidanza e dell’allattamento con una particolare attenzione al cordone ombelicale e anche al latte materno in cui i valori sono stati considerati tutt’altro che nella norma.

Gravidanza, attenzione alla vostra alimentazione

E’ inoltre emersa una facilità di trasferimento di questi PFAS proprio attraverso la placenta, con conseguenze accumulazione di queste sostanze nel feto. Proprio per questo motivo, e per riuscire quanto più possibile a limitare questo rischio di cui ancora non si conoscono appieno le conseguenze, il consiglio è quello di fare non poca attenzione alla propria alimentazione. Soprattutto in gravidanza (ma, d’altronde, anche nella nostra normale vita di tutti i giorni) dovremmo tutti cercare di essere più cauti e più attenti nei confronti di ciò che mangiamo.

Nello specifico, infatti, ci sono alcuni alimenti che potrebbero comportare un aumento di PFAS nel nostro organismo, come ad esempio il tè, la carne lavorata e quella di maiale, le caramelle, le bevande sportive, le patatine, il burro e per finire anche l’acqua in bottiglia. Si consiglia, infine, di prestare attenzione anche alla frutta e alla verdura che si acquistano, assicurandosi che siano di buona qualità e provenienza, e che non siano anzi stati esposti a potenziali sostante nocive e chimiche. 

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