C’è un approccio tipicamente finlandese che si sta facendo notare e apprezzare molto nella nostra cultura. Scopriamo qual è e perché fa bene
Ci sono modi di fare e propensioni che sono tipiche di un popolo piuttosto che di un altro. Noi italiani, ad esempio, siamo chiacchieroni, e a volte anche molto. Parliamo, parliamo sfociando anche nell’esagerazione.
C’è, invece, un approccio totalmente diverso alla vita ed in generale alla connessione con gli altri e con sé stessi che è completamente diverso dalla nostra ed è tipico della cultura finlandese. Un vero toccasana per lo spirito che nelle ultime settimane sta decisamente spopolando. Vediamo di cosa si tratta.
L’arte del silenzio: cosa ci insegna la cultura finlandese
In Finlandia si adotta l’arte del silenzio. Questo non è mai un vuoto che da fastidio e che per questo va colmato, ma un modo per connettersi in maniera autentica con gli altri.
Si tratta di un “silenzio attivo” noto come hiljaisuus: quello che conta è la presenza e non la parola, la consapevolezza di esserci per l’altro ed il rispetto dell’intimità altrui. Si può parlare di uno stare in silenzio insieme, senza sentire il bisogno di parlare.
Un approccio questo che non solo è naturale ma che in questi ultimi tempi è stato quasi “riscoperto” dalle altre culture ed in particolare dalla nostra che ha saputo riconoscere l’importanza e la ricchezza comunicativa del silenzio.
Come interpretare il silenzio finlandese
Il silenzio finlandese va saputo interpretare e dunque compreso. Stare con gli amici e restare in silenzio, anche per un po’ di tempo, non deve essere interpretato come forma di disagio, di freddezza e distacco nei confronti dell’altro.
È innanzitutto un comfort e anche un segno di rispetto. C’è tanta onestà nel silenzio che lascia spazio al momento che le persone vivono senza aggiungere altro. Il dialogo non è sempre necessario e non è neanche un obbligo, si attua quando serve.
È così, dunque, che gli amici, in Finlandia, possono restare insieme, seduti l’uno accanto all’altro, in silenzio anche per ore. Da sfondo non solo la loro relazione ma anche la bellezza di stare in spazi aperti e naturali che danno modo di riflettere ma anche di apprezzare e apprezzarsi.
Il silenzio come esperienza condivisa
Come riassumere, dunque, il concetto del silenzio finlandese? In un’esperienza condivisa che rivela quanto i legami sono forti e profondi. Si apprezza lo stare insieme, in una intimità semplice, fatta di spazio libero, di riflessione e di serenità che si condivide con l’altro. Il parlare a dirotto può diventare rumore, per altro inutile. Il silenzio, invece, punta all’autenticità mettendo da parte la banalità.
