Furto energia elettrica, quando è perseguibile di ufficio: facciamo chiarezza

Furto energia elettrica, sapete quando è perseguibile d’ufficio? Tutti i dettagli da conoscere: la spiegazione corretta è proprio questa.

L’energia elettrica è una forma di energia che deriva dal movimento delle cariche elettriche ed è di fondamentale importanza per la vita. Solitamente gli elettroni si muovono attraverso un conduttore, come un semplice filo di rame, e genera corrente elettrica.

Furto energia elettrica quando perseguibile d'ufficio
Controllare i consumi – Inran.it

Questa energia è invisibile ma serve per tantissime cose diverse: accende lampadine, alimenta gli elettrodomestici, fa funzionare le automobili elettriche ecc. Solo nei fulmini si trova energia elettrica: per questo motivo, deve essere prodotta da altre forme di energia che possono essere centrali idroelettriche, combustibili fossili, il vento, il sole, le reazioni nucleari. La sua utilità è notevole e proprio per questo serve per migliorare il benessere quotidiano. Ci sono tantissimi fornitori in commercio: da qualche anno, è addirittura nato il commercio libero con le varie società che si sfidano a suon di offerte e di prezzi straordinari.

Per chi non lo sapesse, è possibile rubare la corrente elettrica: ovviamente siamo nel campo del reato penale. Nel nostro Paese, il tutto viene disciplinato dall’articolo 624 del Codice Penale come furto aggravato. Attraverso la manomissione del contatore, allacci abusivi o riattivazioni non autorizzate, è possibile risparmiare tantissimi soldi che gli italiani versano solitamente nelle bollette. Ovviamente il furto dell’energia elettrica può essere punito con una reclusione dai 6 mesi ai tre anni e con una multa da 154 a 516 euro. Quest’oggi vogliamo analizzare una casistica in particolare: vediamo ad esempio quando è perseguibile d’ufficio.

Furto energia elettrica, quando è perseguibile d’ufficio: facciamo chiarezza

Nel campo del penale, si usa la dicitura “perseguibile d’ufficio” per indicare un reato che viene perseguito automaticamente dalle autorità giudiziarie, senza bisogno che la vittima presenti una querela o una denuncia. La Procura della Repubblica è obbligata quindi ad agire quando viene a conoscenza del fatto attraverso segnalazioni o rapporti delle forze dell’ordine.

Furto energia elettrica quando perseguibile d'ufficio
Furto energia elettrica: cosa c’è da sapere – Inran.it

Rubare energia elettrica manomettendo il contatore o collegandosi abusivamente alla rete è un reato penale poiché la corrente viene considerata come un bene materiale. Il reato in questione è perseguibile d’ufficio perché la legge interviene anche se nessuno fa una denuncia. Se le autorità scoprono la “furbata”, devono assolutamente avviare le indagini. Il truffatore rischia una reclusione da 6 mesi a tre anni, una multa e un risarcimento danni al fornitore principale. Rubare energia elettrica viene addirittura inserita nella categoria dei reati gravi e viene punita come furto aggravato.

Dopo la Riforma Cartabia, c’è stata un po’ di confusione generale. Stando alla riforma in questione (d.lgs. n.150/2022), il delitto di furbo sarebbe diventato procedibile solo a querela di parte. Quando si verifica un furto aggravato di energia elettrica, ricorre però l’aggravante di aver commesso il fatto su cose destinate alla pubblica utilità: nella riforma Cartabia, viene fatto esplicitamente salva l’ipotesi in cui ricorra proprio questa circostanza (del furto aggravato).

Furto energia elettrica quando perseguibile d'ufficio
I contatori – Inran.it

Per i motivi appena elencati, quindi, in caso di furto della corrente elettrica le autorità possono agire immediatamente senza bisogno di una denuncia delle parti lese. Tralasciando ciò, l’Enel ricorda ai clienti di prestare molta attenzione anche ai soggetti che vengono a proporre offerte: in molti casi, potrebbero celarsi dei malintenzionati.

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