Microcitosi, come riconoscerla e come curarla

La microcitosi, o microcitemia, è una condizione di alterazione del sangue, generalmente ereditaria, dovuta alla presenza di un numero più elevato di globuli rossi rispetto al livello normale. I globuli rossi non sono solamente in numero maggiore dell’ordinario, quanto anche di forma più appiattita e irregolare. I livelli di emoglobina in essi contenuti, inoltre, sono generalmente più bassi rispetto alla norma. Dunque, una condizione contraddistinta da numerose specificità, che potranno ben essere riconosciute in sede di analisi, per poter arrivare a una diagnosi compiuta che aiuterà il paziente nella formulazione di una migliore terapia.

Come riconoscere la microcitosi

Non sempre è facile riconoscere la microcitosi senza effettuare specifici esami. Di fatti, è abbastanza infrequente che i soggetti affetti da microcitosi si rendano conto di avere la microcitemia, considerato che solamente in alcuni casi i sintomi sono talmente netti ed evidenti da potersi manifestare con tutta la loro pienezza.

Pertanto, i soli segnali che possono far sospettare i pazienti di essere portatori di microcitosi potrebbero essere il pallore e una sensazione di frequente debolezza. Quando i pazienti avvertono tali sintomi, spesso sono inoltre portati a condividerli con il proprio medico che, se non sono particolarmente incisivi o prolungati nel tempo, potrebbe ritenere tali sintomi come genericamente appartenenti ad altre condizioni transitorie. Dunque, solo dopo che viene effettuato un emocromo, si potrà comprendere se effettivamente le cause della propria stanchezza siano effettivamente riconducibili alla microcitemia.

Come trattare la microcitosi

Salvo nei casi più rari e gravi, generalmente le persone che vivono con una condizione di microcitosi riescono a condurre una vita completamente sana e senza particolari problemi. Tuttavia, è necessario che le persone che presentano questa alterazione del sangue siano indirizzate verso una dieta che possa garantir loro la disponibilità di un regime alimentare sano e bilanciato, ancor di più di quanto potrebbe avvenire nei confronti che invece non sono affette da questa condizione.

In aggiunta a quanto sopra, i medici consiglieranno di optare per una dieta che contenga quantità maggiori di ferro, e alimenti ricchi di vitamina C che, come noto, facilita l’assorbimento del minerale. Bisogna invece evitare o limitare l’assunzione di tutti quegli alimenti che riducono l’assorbimento del ferro. Abbiamo parlato più volte di queste relazioni e, se desiderate poter disporre di qualche approfondimento in materia, vi consigliamo naturalmente di ricorrere alla loro lettura esaustiva.

In conclusione, ricordiamo come generalmente la microcitemia sia una condizione che si può ritrovare soprattutto nelle anemie ipocromiche microcitiche (anemie sideropeniche e talassemie). Pertanto, una coppia di genitori microcitemici ha di norma un rischio più elevato di far nascere un figlio talassemico che, come intuibile, è una condizione ben più grave e seria della semplice microcitemia che, come ricordato più volte, è invece uno scenario del tutto “gestibile” e molto diffuso nel nostro Paese.

Per poterne sapere di più vi consigliamo di poterne parlare con il vostro medico di fiducia: siamo certi che saprà fornirvi tutte le indicazioni e i suggerimenti per poter diagnosticare e gestire al meglio una eventuale condizione di microcitosi.

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