Sandboarding: da sport estremo ad attività ricreativa

Prende ispirazione dal surf ma si fa sulle dune. Si chiama sandboarding, è da poco arrivato in Italia ma è amato ovunque. Perché basta solo una tavola.

È uno sport trasversale che chi conosce il surf potrebbe già praticare. È il sandboarding, simile allo snowboarding ma sulla sabbia. Per praticarlo, bastano una tavola e una spiaggia. Sì, per quanto Stati Uniti, Emirati Arabi e Africa siano i luoghi più ambiti per questa attività, non è così difficile trovare esperti anche qui in Europa. Per cavalcare la sabbia, si può andare in Sardegna o Inghilterra con una tavola da snow, una slitta o uno skate. Sarà anche nato da poco ma si è già diffuso ovunque, persino in Svizzera! Anche grazie a una serie di eventi messi in piedi dai professionisti.

Sport estremo o attività ricreativa?

Viene definito uno sport estremo, forse perché non è facile raggiungere la cima di una duna, non quanto lo è prendere uno skilift. Ma il lato positivo è che si può praticare tutto l’anno.

La storia del sandboarding parte dagli anni Sessanta, da qui si è poi diffuso nelle aree turistiche, dove viene proposto come attività ricreativa.

Può essere praticato anche con una tavola da surf o snowboard, ma in realtà, anche questo sport ha la sua. O meglio, le sue. Realizzate in materiali come formica o laminex, le sandboard differiscono sia per lunghezza che forma, a seconda dell’obiettivo e dello stile.

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Dove praticare il sandboarding

I posti più conosciuti per il sandboarding sono Dubai, Egitto, Marocco e Perù, dove dal 2017 si tiene la coppa del mondo. Ma altrettanto battute sono le dune desertiche di Sudafrica, Australia e Israele.

Quest’attività si è diffusa persino in USA, (in stati come Utah, Colorado ed Oregon) e in Europa, Inghilterra in testa, ma anche Germania, Sardegna e Grecia.