Glifosato nella pasta: spaghetti di marchi noti contaminati, tutti i dettagli

Glifosato nella pasta: è allerta alimentare per alcuni lotti di spaghetti dei marchi più diffusi nei supermercati italiani. Tutti i dettagli.

glifosato pasta
(Foto Pexels)

Un nuovo test condotto in Germania conferma la presenza di glifosato in alcuni lotti di spaghetti. Già nel 2021, la pasta risultava contaminata da questo potente erbicida, non sembra dunque essere una novità. I marchi interessati sono Barilla, Buitoni e Lidl, alcuni dei brand italiani più diffusi ed esportati anche all’estero. Sebbene la presenza della sostanza risulti essere entro i limiti di legge, il glifosato nella pasta rappresenta ancora oggi un grosso problema. Tutti i dettagli.

Un nuovo test tedesco conferma la presenza di glifosato in 19 marchi di spaghetti

L’ultima indagine condotta sulla presenza di glifosato nella pasta risale appena allo scorso gennaio 2021. Una rivista tedesca, Öko-Test, ha deciso di condurre un’ulteriore analisi sulla qualità di 19 marchi di spaghetti italiani importati all’estero nei supermercati tedeschi. Il risultato? Quasi nulla è cambiato da gennaio, dato che alcune tracce dell’erbicida risultano ancora presenti in tantissimi marchi presi in esame. Bisogna tuttavia specificare che si tratta di tracce nei limiti di legge e dunque non estremamente pericolose per l’uomo. Si tratta di dati che, ancora una volta, preoccupano l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro che classifica come sostanza altamente cancerogena proprio questo erbicida.

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Non è la prima volta che sostanze erbicide si riscontrano in bevande (come nel caso delle tisane ritirate dal Ministero della Salute) o alimenti. Il numero dei richiami e delle segnalazioni non può che aumentare, così come dovrebbe aumentare la cautela dei consumatori.

I risultati del test condotto in Germania

In ben 11 marchi italiani importati in Germania sono state rinvenute tracce di glifosato. Barilla, Buitoni, Combino e Lidl sono tra i brand di pasta maggiormente noti e diffusi nel mercato, coinvolti nell’indagine. Le altre 8 marche sono tedesche, ma al loro interno presentano anch’essi tracce del potente erbicida. Oltre a questo, alcuni marchi registravano la presenza di oli minerali e tossine della muffa, nonché un contenuto “leggermente aumentato” di idrocarburi. Queste sostanze sono nocive e possono ancorarsi al tessuto adiposo. Combino e Lidl riscontrano la preoccupante presenza in livelli aumentati di Deossinivalenolo (DON).

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Si tratta di una sostanza che attacca le spighe di grano nel campo. Si può dunque trovare in altri prodotti a base di cereali, ma questo elemento potrebbe interferire con il sistema immunitario. Una persona, dal peso medio di 60 kg, che consuma una porzione di questa tipologia di pasta, supera più della metà l’assunzione giornaliera tollerabile di queste sostanze tossiche per l’organismo. L’indagine conclude che, spesso, l’origine del grano è dubbia. Anche se prodotto in Italia, non viene specificato il luogo di raccolta specifico. Mentre tra gli 8 marchi di pasta che hanno ricevuto un punteggio ottimo si trovano De Cecco e Il biologico Rapuntzel.

Sophia Melfi

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