Fuoco di Sant’Antonio: sintomi, definizione e cura

Fuoco di Sant’Antonio: sintomi, definizione e cura di quello che può essere una manifestazione anche molto dolorosa negli adulti 

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prurito (da pixabay)

Il suo nome scientifico è Herpes- Zoster ed è parente stretto della varicella in età pediatrica. Anzi, diciamola meglio: il fuoco di Sant’Antonio è proprio la varicella. Questa si nasconde nei tessuti, dopo che da piccoli l’abbiamo contratta e risolta. Può rimanere latente ma può anche manifestarsi negli adulti o negli anziani. Questa seconda manifestazione è spesso e volentieri molto dolorosa: prevede infatti la comparsa di vescicole che bruciano e prudono- il nome fuoco è abbastanza evocativo, d’altronde- su zone specifiche del corpo. Solitamente compaiono sul dorso, in alcuni casi anche sul viso.

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Fuoco di Sant’Antonio: ulteriori approfondimenti

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spesso la cura prevede medicinali anti-infiammatori (pixabay)

Eritemi dolorosi, quindi. E non è tutto: spesso a questa, che è la manifestazione primaria, si accompagnano tutta una serie di sintomi secondari: febbre, spossatezza, nausea. Solitamente questa recrudescenza dura al massimo due settimane: in caso si protragga chiedete supporto al medico.

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L’analisi si svolge tramite l’analisi degli eritemi che spuntano ma il medico potrebbe anche chiedere che si facciano ulteriori analisi, come per esempio quando il prurito dura più di due settimane.

Il paziente che abbia contratto il fuoco può essere infettivo solo per chi non abbia mai contratto la varicella da bambino: in tal caso, il contagiato svilupperà la varicella e non quest’altra patologia. Il contagio avviene tramite il liquido presente nelle vescicole: per quanto possa esser difficile, è necessario quindi evitare di grattarsi e di romperle.

Una parte della cura infatti prevede proprio che la zona colpita venga mantenuta pulita e asciutta per quanto possibile: spesso il medico prescrive anche dei farmaci analgesici ed anti-infiammatori.

 

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