I sintomi della carenza di vitamina B nell’organismo sono molto chiari. Vediamo come riconoscerli e che cosa mangiare per assumerne di più.
La vitamina B è molto importante per il nostro organismo. È anche chiamata “vitamina energetica” perchè si occupa di metabolizzare il cibo e trasformarlo in energia per il nostro corpo favorendo molte funzioni fisiologiche.
Dunque, assumere vitamina B è fondamentale ma questo avviene tramite i pasti e l’alimentazione. Tuttavia, può accadere che ci sia una carenza di vitamina B nell’organismo e che ci sia bisogno di integratori e di cambiare la propria dieta. Naturalmente sarà il medico a stabilire se ce ne sarà bisogno. Intanto, però, potete capire se avete una carenza di queste vitamine.
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Ci sono dei sintomi chiari se l’organismo non ha vitamine a sufficienza. Vediamo qui di seguito quali sono e che cosa mangiare per cercare di colmare questa mancanza.
Carenza di vitamina B: i sintomi
I sintomi che possono manifestarsi a seguito di una carenza sono:
- Lingua liscia e molle;
- Pelle pallida;
- Diminuzione dell’appetito;
- Sentirsi irritati;
- Mancanza di energia;
- Diarrea.
Se notate uno o più di questi disturbi probabilmente avete bisogno di integrare la vostra alimentazione con altri cibi che possano darvi la giusta dose di vitamina B. Ripetiamo che è sempre il medico a darvi le giuste indicazioni. Ma vediamo quali sono i cibi che possono aiutare in questo:
- Uova: ci sono tutte le vitamine del gruppo B con prevalenza della B2;
- Verdura a foglia verde: contiene grandi quantità di vitamina B1 che consente di mantenere il sistema nervoso sempre attivo;
- Pesce: ricco di vitamina B6 o piridossina;
- Latte: contiene molta B12, indispensabile per la sintesi dell’emoglobina;
- Lievito di birra: con grandi dosi di vitamina B3 consente un miglioramento del tratto gastrointestinale e pensa alla salute della pelle, diversi cosmetici ne hanno al loro interno;
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Dunque, avere una carenza di questo gruppo di vitamine può succedere per diverse ragioni. L’importante è non sottovalutare i sintomi, rivolgersi al medico curante e seguire le sue indicazioni. Molto utile è modificare la dieta personale in base a questa esigenza, consultando comunque un nutrizionista.
