Trascuratezza emotiva, uno stato d’animo con precisi sintomi

Trascuratezza emotiva, uno stato d’animo con precisi sintomi. Dobbiamo imparare a curare la nostra anima come curiamo il nostro corpo

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(da pixabay)

Trascuratezza emotiva: ci sembra di poter intuire cosa si celi dietro questi due termini accompagnati l’uno all’altro ma chiarire il significato delle cose è ancora il modo migliore per affrontarle davvero. Conoscere vuol dire avere potere. Cosa è, quindi, la trascuratezza emotiva? Si parla di questo stato quando non ci si prende più cura della propria interiorità, del proprio animo e delle proprie emozioni.

Può succedere ad un adulto: un periodo di forte stress, un evento traumatico che ci mette a dura prova. Nell’animo si apre una ferita che noi non vediamo o facciamo finta di non vedere, aspettando si rimargini da sola. Faremmo lo stesso con un braccio rotto? Ci metteremmo davvero ad aspettare che l’osso faccia il suo dovere? Ovviamente no, a causa del dolore che sentiamo. Spesso invece la sfera emotiva viene lasciata da sola: strano, perché ci provoca lo stesso dolore.

Può succedere anche ad un bambino: un bambino trascurato emotivamente dagli altri, ha buone probabilità di divenire un adulto incapace di ascoltarsi.

Ma quali sono i sintomi di questo stato? Sono tanti e molto chiari.

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Trascuratezza emotiva, ecco quali sintomi aspettarci

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(da pixabay)

Ecco i principali sintomi che ci parlano di trascuratezza emotiva

  • Senso di apatia\ disinteresse: quando le cose all’improvviso sembrano distanti, senza poterci più coinvolgere in alcun modo. Anche le cose che prima amavamo fare ora non ci piacciono.

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  • Sonno\ stanchezza: oltre ad una stanchezza reale che percepiamo, spesso può essere anche l’effetto della conseguenza spiegata sopra. Nulla nel mondo reale mi piace, mi annoio: meglio dormire.
  • Relazioni interpersonali non soddisfacenti: spesso qui è il bambino a parlare. Un bambino che sia stato trascurato, ha interiorizzato quel poco amore  e tende a dare poco amore.
  • Paura dell’abbandono: sì, è sempre quel bambino.
  • Somatizzazioni: ognuno di noi somatizza in modo diverso. Le emozioni che stai reprimendo vengono fuori sotto forma di dolore fisico. Come se il corpo dicesse “tanto il dolore fisico lo ascolti.”

Quando ci accorgiamo di essere in questa condizione, e sentiamo di non avere forze a sufficienza, bisogna non aver paura di rivolgersi ad uno psicologo.

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