Da Padova arriva un nuovo studio che ha evidenziato un meccanismo che comprende il glucosio nel sangue e può dare indicazioni su come combattere il diabete.
Le ricerche e gli studi sul diabete non si fermano mai. Purtroppo si tratta di una delle malattie più diffusa nel mondo e moltissime persone devono conviverci cercando di stare molto attente allo stile di vita, all’alimentazione e a seguire tutte le indicazioni degli esperti.
Il diabete è una malattia che comporta un aumento del glucosio nel sangue. Questo è causato da un deficit nella produzione di insulina, l’ormone che regola la glicemia e che viene prodotta dal pancreas. C’è una malattia di tipo 1 e di tipo 2. Quest’ultima è la più diffusa e comprende alimentazione e stile di vita sbagliati, sovrappeso o obesità.
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Tuttavia, la ricerca sta facendo passi avanti in questo settore e lo ha dimostrato recentemente la città di Padova che ha condotto uno studio molto importante e che ha scoperto un meccanismo che coinvolge i vasi sanguigni. Vediamo di cosa si tratta nel dettaglio.
Diabete: scoperto a Padova un meccanismo sui vasi sanguigni
Il gruppo di ricerca del prof. Massimo Santoro, dell’Università di Padova, ha condotto un nuovo studio con la collaborazione dell’Università di Milano e di Edimburgo. Le conclusioni di questa ricerca sono state pubblicate sulla rivista Nature Metabolism.
Lo studio ha evidenziato che il metabolismo del glucosio va ad agire sull’elasticità dei vasi sanguigni e sulla loro tonicità. Questo perchè il glucosio produce elastina. Si tratta di un meccanismo molto importante per la struttura dei nostri vasi sanguigni. Ed è molto importante considerare che sia il diabete che l’arteriosclerosi hanno come caratteristiche principali l’alterazione metaboliche a carico delle cellule dei vasi sanguigni.
Ma ecco le parole del professore a capo della ricerca:
Sarebbe quindi importante capire se in condizioni patologiche di eccesso di glucosio nel sangue come nel caso dei diabetici esiste un rischio aterosclerotico maggiore dovuto ad un aumento di rigidità arteriosa.
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Capire questo meccanismo potrebbe aprire la strada a nuovi farmaci mirati in tal senso in modo da poter combattere in modo più efficace il diabete e l’arteriosclerosi.
