Il digiuno intermittente possiede un suo lato negativo e ne parla una nutrizionista esperta del settore. Scopriamo qual è e perché si dovrebbe stare attenti.
Il digiuno intermittente sta diventando sempre più popolare come strumento di perdita di peso e mentre ci sono prove scientifiche che questa abitudine alimentare può essere utile per aumentare il metabolismo e favorire la perdita di grasso, è importante valutare l’impatto che può avere sul corpo e sull’organismo nel suo complesso. Digiuno non è uguale a perdita e in alcuni casi può essere dannoso per la salute, soprattutto se eseguito in maniera scorretta.
Prima di cimentarsi in questa “avventura”, le persone tendono a non informarsi adeguatamente e ancora peggio se non sono seguite da un professionista. Una dietista specializzata nel settore, ha valutato quali potrebbero essere i lati negativi di questa pratica e come si dovrebbe fare nel modo giusto.
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Lato negativo e positivo del digiuno intermittente
Il digiuno dipende interamente dalla persona che segue la dieta, ed è lei a decidere quanto lungo dovrebbe essere il periodo di digiuno quando si segue il piano alimentare. Questo però rende più facile esagerare e cadere vittima della fame. Sia il digiuno di 16 ore al giorno sia quello da 48-72 ore la settimana può avere un impatto negativo sulle prestazioni dell’attività sportiva. Il corpo, infatti, utilizza il cibo come energia e quando lo s priva di questo può rendere più difficili le prestazioni durante la giornata.
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Inoltre il digiuno può annebbiare la mente e creare un senso di confusione nel cervello, soprattutto se si sta cercando di combattere gli stimoli della fame. Questo comporta di certo la creazione di abitudini malsane e un cattivo rapporto con il cibo. Tuttavia, per alcune persone digiunare può essere più semplice. La cosa importante è imparare ad ascoltare il proprio corpo. Se si decide questo tipo di percorso è importante iniziare con periodi brevi per poi allungarli man mano con il tempo.
