Naspi, brutte notizie: in molti non prenderanno l’assegno a marzo

Tra i percettori della Naspi alcuni non riceveranno la cifra prevista dall’INPS. I motivi per i quali questo accadrà e come si può porre rimedio.

Soldi sotto ad un martelletto
Soldi sotto ad un martelletto (Freepik)

Naspi, la importante misura di sussidio è a rischio per numerosi tra coloro che la percepiscono normalmente. In questo mese di marzo 2022 l’erogazione del provvedimento potrebbe seriamente saltare, nonostante chi lo prende sia a norma.

Si può fare qualcosa per impedire tutto questo? Si. Ma prima è bene specificare per chi non lo sapesse che la Naspi è la Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, che viene corrisposta a titolo di indennità a chi è disoccupato a partire dal 1° maggio 2015 per motivi che vanno contro la propria volontà.

I beneficiari sono i lavoratori apprendisti, quelli di cooperative e subordinati, i dipendenti della Pubblica Amministrazione a tempo determinato e gli operai agricoli a tempo indeterminato. Invece la misura non è destinata a quelli a tempo determinato.

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Naspi, come fare per evitare la mancata erogazione

Calcolatrice con denaro sopra a penna e documenti
Calcolatrice con denaro sopra a penna e documenti (Freepik)

Ed è negata anche ai dipendenti statali con contratto a tempo indeterminato, ai lavoratori extracomunitari con permesso di soggiorno per occupazione stagionale e chi accede alla pensione. Inoltre pure chi è titolare di invalidità civile in alcuni casi può non avere accesso.

A marzo 2022 non verrà corrisposta la indennità della Naspi anche a chi non ha provveduto a mettersi in regola con l’INPS. Al quale andava comunicato il proprio reddito presunto relativo all’anno 2021. Anche nel caso di assenza di entrate, l’Istituto esige di conoscere la situazione.

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E comunque il rischio di non ricevere il pagamento sussiste pure nel caso in cui figuri una incompletezza od un errore all’interno della relativa modulistica. Alcuni infatti omettono la provenienza di tale reddito, non specificando se arrivi da una tipologia di lavoro autonomo o da subordinato.

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Per non incappare in questi inconvenienti è sempre bene cercare l’aiuto di un patronato CAF o di altri esperti in materia, che potranno assisterci al meglio. Per fortuna è anche possibile correggere eventuali sbagli inviando di nuovo la domanda debitamente corretta e completata in tutti i suoi campi. In tal caso bisognerà però aspettare il mese successivo per ottenere quanto dovuto.

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