La tecnica yoga del saluto agli organi: una pratica quotidiana

La tecnica yoga del saluto agli organi, come fare quotidianamente e i benefici che possiamo trarre da un uso pure apparentemente così semplice

Yoga
Saluto agli organi (Pixabay)

Parliamo di yoga. Lo yoga e la meditazione sono una parte di sapere che meritano di esser esplorate. Esse infatti, pur essendo sottovalutate da molte, possono avere un impatto grandioso nelle nostre vite.

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La tecnica yoga del saluto agli organi: ecco come fare

Pratiche yoga
Saluto agli organi (Pixabay)

Lo yoga potrebbe essere davvero un momento importante nella nostra vita se solo gli concedessimo l’occasione di mostrare il cambiamento che può fare. Quel che è evidente è che infatti, nei confronti dello yoga, ci sia un vero e proprio pregiudizio dilagante. No, ma che vuoi che sia, no, io non ho tempo. Oggi noi, invece, vogliamo suggerirvi un buon modo per iniziare. Si tratta di una pratica estremamente semplice che potrete agevolmente inserire nella vita quotidiana. Bastano circa venti minuti. Insomma, per così poco vale la pensa intraprendere una strada di consapevolezza e crescita personale e spirituale.

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Stiamo parlando della tecnica yoga del saluto agli organi . Questa strada promuove la consapevolezza del nostro corpo, una gratitudine profonda che dobbiamo al nostro corpo, in quanto ci consente di esserci, di vivere, ci promuove e ci supporta e noi portiamo, tramite questo saluto, il nostro senso di gratitudine. Nella medicina yoga infatti la nostra salute nasce dall’armonia dei nostri organi: se ogni organo sta bene, staremo bene anche noi.

Iniziamo per questo salute dalla classica posizione yoga, la posizione del loto. In ogni caso, dobbiamo essere in una posizione di rilassatezza che ci consente di tenere la colonna eretta. Fatto questo, chiudiamo gli occhi, e dedichiamo un paio di minuti alla concentrazione. A questo punto visualizzeremo ogni organo, spostando le mani su di questo, immaginandoci attorniati dal colore ad esso associato, assieme alla virtù di cui ogni organo è portatore.

Esempio: se pensiamo al fegato, dopo aver portato le mani su di esso, immaginiamoci il giallo che ci circonda.

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