Alimentazione intuitiva: perché ascoltare il nostro corpo è importante

Con l’arrivo della primavera e della bella stagione molti di noi sono a caccia della dieta ideale per perdere peso in vista della prova costume, ma perché invece non affidarsi all’alimentazione intuitiva?

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Campo di grano (Pixabay)

Esistono diete di ogni tipo ma può essere difficile seguirne una per chi non è abituato a farlo. Poiché le diete per alcuni possono rappresentare una continua privazione. La negazione costante di un desiderio che non può essere soddisfatto. E chi mai vorrebbe vivere così?

Se si decide di seguire una dieta non dico che deve essere un piacere, ma non può nemmeno essere una tortura quotidiana. Ecco perché potresti pensare di ricorrere all’alimentazione intuitiva. Vediamo insieme in che cosa consiste.

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Che cos’è l’alimentazione intuitiva

cibarsi con intuito
Sana alimentazione (Pixabay)

Il nostro corpo sa di che cosa ha bisogno e per questo non perde tempo a mandarci dei segnali ben precisi su ciò necessita. Questo pensiero è stato teorizzato nel 1995 da due nutrizioniste americane: Elyse Resch e Evelyn Tribole. A loro dobbiamo infatti il concetto di “Intuitive eating”, ossia alimentazione intuitiva. Questa non è altro che un tipo di alimentazione che mette insieme l’emozione, l’istinto e il pensiero razionale.

Si tratta di un approccio che, a differenza di alcune diete, non si fonda su regole rigide, ma educa la persona a seguire il proprio intuito e istinto per capire che cosa può mangiare per vivere in modo più sano. Le regole infatti sono controproducenti e a lungo andare possono dar vita a un rapporto malato con il cibo. Ecco perché è meglio evitare di seguirle, concentrandosi su ciò che fa bene per noi seguendo il nostro corpo invece di un pezzo di carta.

Ma come funziona l’alimentazione intuitiva? Il cibo deve essere considerato come qualcosa in grado di nutrire il corpo e di soddisfare le nostre necessità. Ecco perché bisogna imparare ad ascoltarlo e capire quando ci sta mandando dei segnali, che possono essere di sazietà o di voglie. Ciò però non vuol dire abbandonare qualsiasi regola alimentare, bensì essere in grado di applicare queste regole al nostro corpo e ai nostri bisogni, scegliendo cibi che contengano i principi nutritivi di cui il nostro corpo ha bisogno per stare bene.

Per seguire questa innovativa concezione dell’alimentazione bisogna quindi imparare a costruire il “piatto sano“, ossia un pasto che contenga carboidrati ma anche proteine, grassi e verdure. Secondo alcuni esperti di nutrizione dell’Harvard Medical School di Boston, questi piatti dovrebbero essere idealmente costituiti da un quarto di proteine, un quarto di cereali e metà di frutta e verdura. Il condimento da prediligere è invece l’olio extravergine d’oliva.

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In conclusione, questo tipo di alimentazione ti permette di vivere felice ma allo stesso tempo in salute, senza bisogno di consultare un nutrizionista. Quindi se hai voglia di un dolce o semplicemente vuoi fare il bis di una portata puoi farlo, l’importante è che ascolti sempre il tuo corpo e che sei in grado di interpretare i segnali che ti invia. Quando avrai fame mangerai, indipendentemente dall’orario e quando invece sarai sazio ti fermerai, perché sai che non potrai andare oltre. In questo modo imparerai con il tempo a distinguere la fame vera da quella nervosa.

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