Diritto alla riparazione, maggiori tutele per i consumatori

La Commissione Europea vuole contrastare fenomeni fin troppo diffusi come l’obsolescenza programmata o costi esorbitanti, con un equo diritto alla riparazione.

Un telefonino completamente scarico
Un telefonino completamente scarico (Pixabay)

Diritto alla riparazione, l’insieme di normative atte a tutelare i consumatori contro possibili guasti e malfunzionamenti dei loro dispositivi di qualsiasi tipo appena acquistati conosce un aggiornamento importante, per opera della Commissione Europea.

La stessa Commissione Europea intende approvare e rendere operativo l’insieme di norme discusso di recente con oltre il 90% di voti a favore. In merito al diritto alla riparazione è sorto un si quasi unanime al fornire copertura e diritto alla riparazione a tutto il ciclo vitale dei dispositivi elettrici e tecnologici in generale.

Uno degli obiettivi di questo si ad un diritto alla riparazione universale consiste non solo nel costringere i consumatori a dovere affrontare delle spese impreviste. Ma anche nel ridurre i rifiuti tecnologici da smaltire. Avere uno smartphone capace di durare 5 o più anni è meglio di averne uno che magari saremo costretti a sostituire già dopo uno o due anni. Anche per l’ambiente.

Diritto alla riparazione, cosa vuole la Commissione Europea

Uno smartphone con cuffie ed una tastiera per pc
Uno smartphone con cuffie ed una tastiera per pc (Pixabay)

Un diritto alla riparazione senza ostacoli ci porta a recuperare il nostro device ed a favorire un riutilizzo degli stessi dispositivi di varia natura. Tutto questo poi coinvolge anche una più approfondita informativa sulla riparabilità, da potere consultare già su etichette e scatole dei prodotti. E presuppone anche una estensione della garanzia.

Molte volte dobbiamo fare i conti con una garanzia che non arriva a coprire i due anni stabiliti dalle normative europee. E c’è anche chi addirittura fa pagare per potere avere degli anni ulteriori di garanzia stessa.

Senza contare poi il fenomeno della obsolescenza programmata. Che vede alcuni grandi soggetti produttori finire sotto accusa per avere concepito dei dispositivi e degli accessori tecnologici programmando per gli stessi uno specifico ciclo di vita, relativamente breve rispetto all’ingente esborso sostenuto dagli utenti.

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Più tutela ma anche meno sprechi

Ciclo di vita a seguito del quale tale articolo risulta molto meno funzionale, non potendo più contare su aggiornamenti frequenti e su applicazioni più recenti. Ed ancora, gli eurodeputati da tempo lottano per imporre sul mercato caricabatterie, cavi ed ingressi universali per tutti. E possibilità più facilitate di rimpiazzare la batteria.

La Commissione Europea cerca di fare capire a tutti quanto sia importante il diritto alla riparazione, in quanto garantisce articoli tecnologici più durevoli nel tempo, più sicuri ed affidabili. Ed anche più facilmente riparabili, con componenti installate che dovranno essere più semplici da rimuovere e da rimpiazzare.

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Ovviamente la stessa Commissione Europea è conscia di quanto sia importante che un dispositivo tecnologico duri il giusto, stabilendo un periodo di vita utile per quello specifico prodotto.

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Potrebbero essere inseriti anche degli incentivi per chi sceglie di affidarsi ad un articolo sostitutivo od una riparazione, per potere poi rientrare in possesso di quello originale nel periodo necessario per poterlo aggiustare.

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