Udito: le cattive abitudini che compromettono il timpano

Mantenere in salute l’udito si può fare mantenendo alcune semplici abitudini sane, di seguito vediamo quali sono quelle che invece sono “rompi-timpano”.

salute orecchie
Udito (Pixabay)

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Una buona salute dell’udito è una priorità per tutti. Tuttavia, avere un udito sano può essere difficile, poiché la salute dell’udito e la salute generale sono interconnesse. Sebbene l’invecchiamento e l’esposizione a rumori forti siano le cause più comuni di perdita dell’udito, abitudini malsane come il fumo e l’alcol possono danneggiare l’udito.

Oramai anche nelle pubblicità degli apparecchi acustici, i protagonisti non sono più gli anziani ma i giovani. Di certo una scelta pubblicitaria per avvicinare il pubblico giovane al dato di fato che è la perdita d’udito con l’avanzare dell’età. Il fenomeno, infatti, si fa sempre più precoce, causa anche delle cattive abitudini che si sono fatte strada nella società. L’Organizzazione Mondiale della Sanità afferma che le persone tra i 12 e i 35 anni sono quelle che mettono più a rischio l’udito a causa di queste abitudini.

Le cattive abitudini che mettono a repentaglio l’udito

perdita udito cause
Ascoltare musica cuffiette (Pexels)

Negli ultimi decenni si sono fatte strada delle cattive abitudine che possono compromettere seriamente l’udito nel giovani quando saranno i là con l’età. Un lavoro di prevenzione è sempre doveroso da fare, soprattutto quando di mezzo c’è la propria salute. A stressare il timpano, non sono solo concerti e discoteche, dove la musica è ad un volume troppo alto da sopportare, ma anche: il cattivo utilizzo delle cuffiette per ascoltare la musica, parlare al telefono, giocare ai videogiochi e seguire le lezioni online.

La SIOeChCF (Società Italiana di Otorinolaringologia e Chirurgia Cervico-Facciale) ha fatto fare un questionario a circa mille studenti per indagare sulle loro abitudini riguardanti l’ascolto. I risultati sono pressoché preoccupanti, in quanto ci sono giovani che indossano le cuffie per 8 ore al giorno, per esempio, oppure che alzano il volume per isolarsi dal mondo.

Queste cattive abitudini, ormai entrate a far parte della quotidianità, si stanno già facendo largo e iniziano a manifestarsi come difficoltà di percepire correttamente le parole in contesti rumorosi come in ristoranti affollati. Altre persone invece, oltre alla difficoltà nel percepire il rumore, manifestano anche acufeni, cioè ronzii e rumori fantasma occasionali. Difronte a questi segnali, è evidente che il danno è già stato fatto ed è irreversibile che non può fare altro che accelerare il processo fisiologico della perdita dell’udito dovuto all’invecchiamento.

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