Fare uno spuntino notturno danneggia la memoria, è l’orario sbagliato per sfamarsi

L’orario di un pasto incide parecchio sulle funzioni del cervello e sulla qualità del sonno: uno spuntino notturno danneggia la memoria.

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Ragazzo sveglio di notte (Pixabay)

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Da un’alimentazione corretta dipende la salute del nostro organismo. Ogni singola funzione, nonché il funzionamento di ogni organo intero, scaturisce dalla qualità e dalla quantità di cibo che consumiamo. Mangiare in determinate fasce orarie è importante per l’equilibrio fisico e mentale, il cibo, infatti, comporta numerosi effetti sul corpo.

I processi biologici del corpo si regolano in base a tanti fattori, tra questi c’è il ritmo circadiano, ovvero il nostro orologio intero che regola il sonno e la veglia. Secondo recenti studi, mangiare di notte scombussola il ritmo circadiano, mandando fuori sincrono il nostro ciclo naturale e generando danni al cervello. Mangiare di notte, infatti, ostacola la memoria e compromette le funzioni cerebrali.

Gli effetti negativi sul cervello di uno spuntino notturno

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Sonnambulo al bar (Pixabay)

Uno spuntino notturno, ovviamente ripetuto nel tempo, è un’abitudine errata che potrebbe comportare diversi effetti negativi sulla mente, gettando addirittura le basi per una demenza e per problemi cognitivi. Se cenare la sera tardi può comportare diversi problemi nella digestione e provocare insonnia, mangiare in orari notturni aggrava la situazione.

L’Express riporta che consumare alimenti in orario notturno riduce la plasticità sinaptica nel cervello. Questa è la funzione che permette all’organo di memorizzare e di apprendere informazioni. L’ippocampo, che è la regione del cervello che contribuisce alla memoria a breve e a lungo termine, nonché la memoria spaziale e all’orientamento, viene intaccato.

Questa regione del cervello è essenziale per le funzionalità di tutto il corpo. Se questa funziona in modo scorretto, si perde la memoria, non si riconoscono nuovi oggetti e si perde il senso dello spazio. I ricercatori del Semel Institute della Geffen School of Medicine, in California, hanno cercato di analizzare proprio le capacità del corpo di associare i sensi alla memoria.

Secondo quanto scoperto, mangiare di notte ha effetti negativi sul nostro organismo e, se presa come abitudine, potrebbe riportare danni alla memoria. La memoria a lungo termine è nettamente ridotta, spiegano i ricercatori, perciò si tratta di un’abitudine assolutamente da evitare. Anzi, la cosa migliore da fare è cenare presto, l’orario ideale sarebbe intorno alle 19:00 – 19:30. Prima di coricarsi, basta gustare una tisana per migliorare la qualità del sonno.

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