Rupofobia: cos’è, quali sono i sintomi e come affrontare una malattia che non ci fa vivere bene

Esiste una fobia per ogni cosa al mondo, persino la paura dello sporco ha un nome, si chiama rupofobia: i sintomi della malattia.

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Ragazza pulisce casa (Canva) – Inran.it

La rupofobia è una malattia poco conosciuta, ma neanche troppo rara. Si tratta di un disturbo che ha a che fare con l’ansia delle pulizie, legata ovviamente alla paura dello sporco. Se non viene messa sotto controllo, questa rischia di incidere parecchio sulla psiche di una persona, influenzandone persino le relazioni interpersonali.

Quando parliamo di rupofobia, intendiamo una forma di paura legata al contatto con lo sporco. Nella persone, si assiste a uno stato di ansia, di tensione e di paura legato alla contaminazione da germi e batteri. Le conseguenze sono continue pulizie approfondite, anche quando tutto brilla, oppure lavaggio continuo e ossessivo delle mani.

Il disturbo della rupofobia, la paura di essere contaminati dallo sporco: i sintomi

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Pulizie domestiche (Canva) – Inran.it

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Quello che potrebbe sembrare una mania di perfezione di un determinato individuo, in realtà potrebbe nascondere proprio questo disturbo. La rupofobia non deve esser sottovalutata, poiché incide profondamente a livello psicologico, e anche a livello salutare. Si manifesta attraverso un senso di repulsione dello sporco, e conseguente disagio.

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Il disagio può comportare vertigini, nausea, malessere generale. Ci si sente potenzialmente esposti alla contaminazione di germi. Si hanno tremori, battito cardiaco accelerato, sudorazione, crisi di panico, formicolio, vampate di calore, senso di pesantezza e di oppressione, respiro affannato e tensione muscolare.

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Per affrontare la malattia occorre cercarne le cause. Queste possono essere molteplici, come per ogni fobia esistente. Può subentrare anche una componente ereditaria, oppure traumi subiti in passato, ricordi particolari, momenti di disagio, malattie avute e molto altro ancora. Questo disagio influenza le normali abitudini di una persona.

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Nei casi più gravi, il malato trascorre ore ed ore a pulire casa, o l’ambiente in cui si trova. Inoltre, si lava talmente spesso le mani che rischia di rovinarle, procurandosi lesioni e infiammazioni. Spesso, questo va in giro indossando guanti, mascherine, e non toccando nulla. Il trattamento della malattia prevede un percorso psicologico e farmacologico mirato.

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