Bonus Renzi da restituire: verrà scalato dalle buste paga | Chi sono i cittadini sfortunati

Le ultime notizie sul Bonus Renzi: come sapere se siamo tra coloro che dovranno restituirlo e come avverrà la cosa. Le informazioni utili.

Una banconota da cento euro
Una banconota da cento euro (Canva – inran.it)

Il Bonus Renzi, che corrisponde a cento euro e che è riconosciuto a titolo di trattamento integrativo, come riportato dall’apposito decreto n° 3/2020, dovrà essere restituito da parte di alcuni cittadini che lo hanno percepito fino ad oggi. Questa conseguenza è figlia delle modifiche apportate proprio in materia di cambiamenti dei termini che riguardano la fruizione del trattamento integrativo.

Ora il Bonus Renzi può essere percepito solamente dai lavoratori che abbiano un reddito annuo complessivo tale da non andare al di sopra dei 15mila euro.

Il modo in cui i cittadini purtroppo coinvolti da questa situazione dovranno restituire la somma stabilita sarà o tramite una detrazione relativa dalle rispettive buste paga oppure dichiarando la cosa in sede per l’appunto di dichiarazione dei redditi.

Ad oggi questa situazione che riguarda la restituzione del Bonus Renzi sembra toccare in particolar modo tanti dipendenti che operano nel novero del settore pubblico. Per loro infatti sono scattate in ritardo le modifiche apportate dalla riforma fiscale promulgata per il 2022.

Bonus Renzi, a chi spetta la restituzione

Una banconota da cento euro in dettaglio
Una banconota da cento euro in dettaglio (canva – inran.it)

In particolare la restituzione tocca a coloro che hanno avuto tale surplus nelle loro buste paga ricevute a gennaio ed a febbraio 2023. In precedenza vigeva un reddito massimo indicato in 28mila euro.

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Ma a seguito della riforma tale tetto massimo è stato fortemente ritoccato verso il basso. Ad ogni modo il cambiamento diventerà operativo a partire da marzo 2023.

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Questo vuol dire che l’erogazione del bonus è andata avanti nel frattempo, interessando anche coloro che, a seguito della riforma, hanno perso il diritto ad ottenere questa misura di sostegno.

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Ad ogni modo la restituzione avrà luogo in maniera continuata nel tempo, mediante un sistema rateale e nella misura di 8 rate al massimo, da 25 euro ciascuna. Perché otto rate e non quattro? Perché per alcuni la cifra da restituire potrebbe essere anche doppia, e quindi di 200 euro.

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Questo a seguito del conguaglio di fine anno, per chi ha un reddito fino a 28mila euro e avrà preso due mensilità in un primo momento previste per il trattamento integrativo. Contestualmente non si prevede l’introduzione dello sgravio contributivo del 2% per redditi che non vadano oltre ai 2692 euro lordi, e del 3% per quelli non superiori a 1923 euro.

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