La paura di rimanere da soli può diventare una vera e propria malattia: cosa fare

Come si chiama la paura di rimanere soli e come superare quella che può facilmente diventare una tremenda ed opprimente patologia.

Una donna affetta da anuptafobia
Una donna affetta da anuptafobia (Canva – inran.it)

La paura di rimanere soli è una di quelle situazioni che può diventare invasiva ed altamente condizionante, per alcune persone. E rientra nel novero della infinita lista di fobie che richiedono un aiuto urgente, nei casi più gravi. C’è un nome preciso che inquadra il tutto nel novero di una patologia vera e propria.

Anuptafobia è il termine scientifico con il quale viene indicata la paura di rimanere soli e deriva dal latino, come molte altre parole che stanno ad indicare una fobia. Vuol dire “paura di non sposarsi”. Alla anuptafobia concorrono motivazioni diverse che sono proprie di un individuo. Si va dall’ansia alla timidezza, addirittura, fino alla convinzione di non sentirsi all’altezza degli altri e molto altro.

La paura di rimanere soli riguarda il timore di non riuscire a trovare mai un partner nel corso della propria vita. Ma può essere estesa anche alla assenza totale di interazioni sociali. Ed un altro motivo di estrema negatività che può portare al sorgere della anuptafobia costante è dato dal giudizio degli altri, al non sentirsi all’altezza ed al non riuscire a rispettare le aspettative altrui.

Paura di rimanere soli, come superare questa condizione

Una donna spaventata dalla solitudine
Una donna spaventata dalla solitudine (Canva – inran.it)

In che modo se ne esce fuori? Bisogna anzitutto prendere consapevolezza che non si tratta di un qualcosa che si può fare a breve. Servono tempo e lavoro su noi stessi, con l’aiuto di famiglia ed amici ed anche con il giusto supporto di uno psicologo qualificato. Di sicuro la prima cosa che questi ci direbbe è che forse non apprezziamo molto noi stessi.

Non siamo probabilmente in grado di notare quelle che sono le nostre qualità, e da qui nascono ansie e paure. Che riguardano tanto una persona single quanto una che ha una relazione in corso, ma per la quale potrebbe provare timore di vedere finire tutto quanto. Tutto ciò non è certamente un qualcosa di sano per il proprio benessere, ed anche per quello di chi eventualmente ci sta accanto.

In questa situazione si rischia anche di risultare eccessivamente opprimenti, e ciò rappresenta proprio un modo per farsi lasciare. Attenti quindi a non essere sempre gelosi, smaniosi di controllare il partner e di limitarne la libertà.

Noi siamo volti quasi istintivamente a cercare un compagno per la vita, o comunque qualcosa che ci vada molto vicino. Vedere in molte tra le nostre conoscenze essere felicemente fidanzate e mettere su famiglia può condizionarci in negativo, se anche quello è un nostro desiderio che però non riusciamo a realizzare.

I rimedi alla anuptafobia

Un uomo con la sua solitudine
Un uomo con la sua solitudine (Canva – inran.it)

Un altro fattore di negatività è dato dal non accettare il proprio aspetto fisico. Con la convinzione che questa sia una sensazione condivisa anche dagli altri. Come detto, tante volte queste convinzioni possono non coincidere affatto con la realtà. Il dialogo con uno psicologo ed il sostegno di coloro che ci vogliono bene possono fare la differenza.

Ma anche noi, se siamo alle prese con la paura di restare soli, dovremmo darci da fare per cambiare le cose. Ed un mutamento delle nostre abitudini potrebbe farci bene. Se stiamo spesso a casa e da soli, dovremmo iniziare ad uscire per conoscere nuove persone e nuove situazioni. Cosa che potrebbe insegnarci un bel po’ anche sul valorizzare noi stessi sia come aspetto che come persona.

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È così che si lavora in modo positivo sulla propria autostima. E così riusciremo anche a stare bene quando staremo da soli.

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