Cos’è la sindrome dello Scrolling, quali sono i primi segnali e come fare per uscirne

Ecco cos’è la sindrome dello Scrolling, come capire se si è colpiti da questa condizione e quali sono le cose da fare per venirne fuori il prima possibile.

Una donna che usa lo smartphone
Una donna che usa lo smartphone (Canva – inran.it)

Cos’è la sindrome dello Scrolling? Si tratta di una condizione che è strettamente legata all’utilizzo intensivo dei moderni mezzi di comunicazione. Su tutti lo smartphone, ma anche tablet e pc fanno parte del novero. Certo è che è il telefonino, che è ormai diventato un vero e proprio computer portatile in grado di farci compiere le più svariate azioni, ad essersi imposto ormai nella nostra quotidianità.

A tutte le età ci sono persone che trascorrono più ore della loro giornata consultando contenuti con il proprio dispositivo cellulare. E più che telefonare o mandare messaggi, la maggior parte del tempo passa sui social network e nella visione di video spesse volte di dubbio gusto e dal contenuto qualitativo non certo elevato. È facile capire cos’è la sindrome dello Scrolling.

Si tratta di una locuzione che indica il movimento veloce del dito (ed anche degli occhi) compiuto sullo schermo di uno smartphone per passare da un contenuto all’altro. Una cosa che ad esempio facciamo su quei social basati esclusivamente o principalmente sui contenuti video. Qui entra in ballo qualcosa di decisamente grave, secondo gli esperti.

Cos’è la sindrome dello Scrolling, come capire se ce l’hai

Una persona che usa lo smartphone compulsivamente
Una persona che usa lo smartphone compulsivamente (Canva – inran.it)

Questa elevata velocità nel consultare informazioni comporta una altrettanta necessità da parte del nostro cervello nel dovere restringere i tempi di assimilazione e di elaborazione dei dati assimilati. La conseguenza più diretta della sindrome dello Scrolling è perciò una ridotta capacità di concentrazione.

In molti video social si tende a parlare assai velocemente ed anche ad alta voce – ma la cosa avviene anche in alcune pubblicità – perché questa iperstimolazione ha lo scopo di fissare un concetto od un messaggio avendo a disposizione pochissimo tempo. La media della capacità di concentrazione di chi soffre di sindrome dello Scrolling è compresa fra i 3 ed i 6 secondi, perché il fruitore non riesce a fare di meglio.

Chi è affetto da questa condizione non riesce a concentrarsi a dovere, e perderà via via tale capacità. Con anche delle ripercussioni negative su quella che è la capacità di ascoltare. Tale comportamento è associato ad una sorta di forma di “demenza digitale”, oltre che di manifestazione impulsiva ed incontrollata.

Come smettere di fare Scrolling

Una ragazza che soffre di dolori ad un polso
Una ragazza che soffre di dolori ad un polso (Canva – inran.it)

Per riacquisire il giusto livello di consapevolezza occorre disintossicarsi dallo smartphone. E dedicarsi ad attività sane per il cervello, capace di fornirgli i giusti stimoli in un arco di tempo di gran lunga superiore rispetto ai pochissimi secondi di visualizzazione di uno schermo.

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La lettura di un buon libro in un ambiente che favorisca il rilassamento sia fisico che mentale, la scrittura, la visione di un documentario o di un qualcosa che possa istruirci e farci conoscere cose nuove sono tra i consigli da seguire per risvegliare la mente e non continuare a finire sempre più in un vuoto della cui pericolosità tante volte non riusciamo a renderci conto.

Ed i cui effetti possono essere anche di tipo fisico, con la comparsa ad esempio di dolori al collo ed alle articolazioni della mano per via dell’uso intensivo dei nostri device elettronici.

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